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I numeri

Libera, aumentano gli episodi mafiosi in Bergamasca: 53 nel dossier 2016 video

L'atlante delle mafie in Bergamo e provincia si arricchisce di nuove segnalazioni. Sono quelle contenute nel dossier di Libera, associazione nata nel 1995 impegnata nella lotta alle mafie e nel promuovere legalità e giustizia

Maxi sequestri di droga, estorsioni, evasione, incendi dolosi, riciclaggio, corruzione. L’atlante delle mafie in Bergamasca si aggiorna e si arricchisce di nuove segnalazioni. Sono quelle contenute nel dossier di Libera, l’associazione nata nel 1995 che si vede impegnata nella lotta alle mafie, cercando di promuovere i concetti di legalità e giustizia. Dagli anni ’60 ad oggi sono 367 gli episodi riconducibili ad attività mafiosa contenuti nel dossier, 53 in quello del 2016. Praticamente uno a settimana. Un numero che segnala un aumento rispetto all’ultimo del 2015, quando se ne contavano ‘solo’ (si fa per dire) 35.

Il rapporto è stato presentato nella serata di martedì 23 maggio nella sede della Provincia di Bergamo, in via Tasso. Una data scelta non a caso, in coincidenza con l’anniversario della strage di Capaci in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro.

I dati, sciorinati dall’associazione e raccolti da Luca Bonzanni, dell’Osservatorio della Legalità-Coordinamento provinciale Libera Bergamo, sono frutto dello studio di atti parlamentari, ordinanze di custodia cautelare, sentenze di tribunali, libri e articoli di giornali riportanti episodi di cronaca locale sul malaffare in Bergamasca.

Nel dossier 2016, come anticipato, sono 53 gli episodi riportati, 8 i nuovi Comuni ‘toccati’ da episodi a sfondo mafioso, 2 gli omicidi (più 1 caso di persona scomparsa), 1 narcotrafficante arrestato all’estero, 1 raffineria di droga stanata dalle forze dell’ordine e 7 incendi dolosi o comunque considerati sospetti. E ancora: 911 i chilogrammi di droga sequestrati (nel dettaglio sono 756 di hashish, 81 di marijuana e 69 di cocaina, dato più o meno in linea con quello riscontrato nel 2015) e 1.895 le segnalazioni di operazioni sospette in tema di riciclaggio (in questo caso l’aumento rispetto all’anno precedente è pari al 37%).

Tra i casi più clamorosi l’uccisione di Claudio Lanfranchi in Spagna, il 21 gennaio 2016 (leggi qui), 49enne originario di Ardesio, latitante con precedenti per droga. Secondo gli inquirenti aveva avuto contatti con trafficanti a livello internazionale e per la Guardia civil spagnola l’omicidio sarebbe maturato nell’ambito di un regolamento di conti. E ancora lo scacco al clan della droga che il 6 aprile 2016 ha portato a 15 arresti e 100 chili di eroina sequestrati a Romano di Lombardia (guarda qui). Nel paese della Bassa, i carabinieri avevano scoperto anche un laboratorio-raffineria dove un minorenne tagliava l’eroina con il paracetamolo, un’analgesico usato in molti farmaci da banco. Ma questo non è altro che un piccolo, piccolissimo assaggio.

“Chi minimizza fa il male della comunità – ha detto Francesco Breviario, referente del coordinamento provinciale di Libera -. In Bergamasca abbiamo tutte le figurine dell’album – racconta -: droga, sequestro di persona, riciclaggio, sfruttamento della prostituzione, corruzione, e chi più ne ha più ne metta. L’unica figurina che ci manca è quella di un’amministrazione sciolta per mafia. Speriamo di non doverla mai trovare”.

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