L’hanno ribattezzata “la marijuana che non sballa” ed è in commercio in Italia. Luca Marola, titolare di “Canapaio Ducale” a Parma, insieme a “L’erbavoglio”, azienda produttrice di canapa nelle Marche, ha deciso di riproporre al mercato una varietà di canapa sativa già usata in tutto il Belpaese fino agli anni Trenta: ha un contenuto di THC inferiore ai limiti di legge e un alto valore (fino al 4%) di cannabidiolo (CBD), principio contenuto nella cannabis che non ha effetti psicoattivi, ma sedativi.
Si chiama Indica Sativa Trade, ed è una varietà di cannabis (Eletta Campana) con un valore di THC (tetraidrocannabinolo, principio psicoattivo della marijuana) inferiore allo 0,6 per cento, il limite di legge consentito.
Dopo le discussioni e i pareri discordanti dei giorni passati sulla legalizzazione della cannabis, a dare l’idea a Easyjoint, azienda emiliana che la distribuisce, è stato il boom registrato in Svizzera della “canna light”, che da qualche mese viene venduta in pacchetti come fosse semplice tabacco. Oltralpe il contenuto di THC, però, è quasi pari allo zero, ma il limite di legge è dell’1 per cento, superiore a quello italiano.
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