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L'iniziativa

Pizze e balli con clienti “speciali”: all’Openspace l’integrazione è una festa

Dopo cena, muniti dei loro deambulatori, un gruppo di giovani disabili scende in pista ballando. In un'atmosfera allegra e coinvolgente, si divertono sui ritmi latino-americani e gli altri clienti, a loro volta, danzano sulla stessa pista in un esempio concreto, semplice e spontaneo di integrazione.

Dopo cena, muniti dei loro deambulatori, un gruppo di giovani disabili scende in pista ballando. In un’atmosfera allegra e coinvolgente, si divertono sui ritmi latino-americani e gli altri clienti, a loro volta, danzano sulla stessa pista in un esempio concreto, semplice e spontaneo di integrazione. Così, in occasione di una pizzata organizzata dal Gruppo Volontari di Curno all’Openspace restaurant & music di Curno, una serata piacevole diventa una festa bellissima ed emozionante.

Iniziative come questa si ripetono ogni ultimo venerdì del mese, quando il locale, come sempre aperto a tutto il pubblico per cene, serate di karaoke e musica, ospita allegre tavolate con gruppi di giovani disabili, associazioni impegnate per il loro inserimento sociale, genitori, famigliari e accompagnatori. Per saperne di più abbiamo intervistato il titolare, Guido Santinelli.

Guido Santinelli

Openspace ospita serate molto belle. Ci racconti…
Il ristorante e discoteca l’ultimo venerdì del mese tra i suoi clienti vede gruppi composti da 40 persone in su con giovani disabili dai 15 ai 35 anni circa, genitori, famigliari e accompagnatori.
L’iniziativa sta proseguendo da dieci anni: si è cominciato ospitando il ritrovo dell’associazione “Oltre noi”, presieduta da Sergio Palazzo e poi si sono unite diverse realtà del territorio per trascorrere serate conviviali nel locale.

Come sono nate queste serate?

Dieci anni fa una giovane con un elevato grado di disabilità ci chiese se facessimo entrare i ragazzi disabili nel locale. Inizialmente la richiesta mi stupì perché ritenevo scontato che fosse aperto a tutti, come credo debba essere qualsiasi altra attività. Pensavo che, avendo aperto da poco, intendesse domandarmi se ci fossero barriere architettoniche e non c’era problema perché non ne avevamo. Ho capito successivamente cosa intendesse dire, ossia la possibilità di usufruire dei servizi offerti come tutte le altre persone in quanto non è così automatico. Mi sono reso conto che questa apertura non è così scontata perché solitamente le associazioni e i ragazzi disabili si stupiscono per la disponibilità del locale, ma per me serate come queste sono normali, essendo aperti a tutti.

Ci sono episodi che ricorda con più affetto?

Ce ne sono diversi. Ad esempio, sabato sera i Volontari di Curno hanno organizzato una pizzata con un gruppo di giovani disabili. Dopo cena, insieme agli altri clienti, tutti sono scesi in pista con i loro deambulatori ed è stato bellissimo vedere che si divertivano e ballavano latino-americano. E c’è un altro aneddoto legato a questa serata.

Lo racconti…

Un ragazzo ha perso giubbino e tracolla: si sono mobilitati gli altri clienti, ma niente…. Allora uno si è tolto il proprio gilet e l’ha offerto al ragazzo perché non prendesse freddo. Il giorno dopo, dietro al divanetto del locale, abbiamo recuperato tutto, compresi portafoglio e soldi. Ma poi…

Poi?

Un’altra sera abbiamo ospitato uno spettacolo di capoeira con ballerini brasiliani e il gruppo di giovani disabili cominciò a ballare, divertendosi molto. Al termine, un ragazzo mi ha detto che è stata la serata più bella della sua vita e per me è stata una grande emozione: mi sono sentito molto piccolo e ho pensato a come semplici attività che compiamo ogni giorno come mangiare una pizza o delle patatine, in realtà possano rendere felice una persona. In questo senso, non c’è risposta, invece, da parte delle istituzioni.

Perché dice questo?

In diverse occasioni ho offerto la disponibilità a ospitare gratuitamente eventi, come spettacoli, raccolte fondi, concerti che possano promuovere l’integrazione, ma nessuno ha colto l’opportunità. In ogni caso, proseguiamo con la nostra attività, siamo sempre disponibili e aperti a tutti. La prossima serata è in programma venerdì 26 maggio alle 19.30/20.

Sembra di capire che la semplicità sia la carta vincente e ed emozionante. E’ così?

Guardi… le racconto un momento che non posso dimenticare. Una sera, sul tardi, quando mettiamo musica… diciamo bruttarella come segnale che la festa è finita, abbiamo proposto un liscio, tradizionale che mi avevano regalato: “Piccolo fiore”. Ecco, c’è un papà che balla il lento tenendo stretto il suo ragazzo che ha difficoltà a stare in piedi. Ebbene “Piccolo fiore” è diventata la canzone preferita di questo ragazzo: gli ho regalato il disco e gli son venute le lacrime agli occhi. Vederli contenti è sempre un motivo di grande gioia e possono affermare che l’aspetto umano di questa esperienza è quello che mi gratifica maggiormente. Dirò di più, mi stupisco quando qualcuno si stupisce della mia disponibilità: non faccio proprio niente di speciale.

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