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Bergamo

Il sindaco Gori in ospedale per i due agenti feriti: “L’aggressore? Doveva già essere in carcere”

Il Sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, nel tardo pomeriggio si è recato all'ospedale Papa Giovanni per incontrare i due agenti della Polizia aggrediti da un accattone. Era accompagnato dal comandante della Polizia Locale, Gabriella Messina.

Il Sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, nel tardo pomeriggio si è recato all’ospedale Papa Giovanni per incontrare i due agenti della Polizia aggrediti da un accattone. Era accompagnato dal comandante della Polizia Locale, Gabriella Messina.

Al termine della visita ha commentato: “Sono appena tornato dal Pronto soccorso dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, dove sono andato a portare il saluto e la solidarietà dell’Amministrazione comunale ai due agenti di Polizia coinvolti nell’aggressione verificatasi oggi pomeriggio sulla Circonvallazione. Un’agente è stata colpita al volto da un mendicante, il collega ha reagito ferendo l’uomo ad un polpaccio con un colpo di pistola. L’accattone – un cittadino italiano di origini senegalesi – è stato arrestato”.

“Ho parlato con l’agente ferita, stava abbastanza bene. Poteva però andare molto peggio: prima di colpire al volto la poliziotta il mendicante aveva infatti cercato di ferire il collega con delle forbici – prosegue Gori -. Per fortuna il colpo è stato attutito dal telefonino che l’agente aveva nella tasca della giacca. Se l’è cavata con uno spavento, ma appunto, è stato fortunato.
Non conosco il nome dell’aggressore, ma ho capito che si tratta di una vecchia conoscenza delle nostre forze dell’ordine. Mi sono informato: ha residenza a Cesena ma vive da tempo in città, in una baracca lungo la roggia Morla. È stato denunciato 15 volte dalla nostra Polizia locale, per vari reati: minacce, ingiurie, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato; e 11 volte volte denunciato per inosservanza del foglio di via del Questore. Per ben quattro volte gli sono stati sequestrati dei coltelli, lunghi tra 19 e 30 centimetri.
E dunque mi sono chiesto: come diavolo è possibile che un tizio con questo curriculum possa circolare liberamente, armato di forbici, pronto ad aggredire un’agente di Polizia? La Lega si è già scatenata con il solito refrain anti-immigrati, contro l’accoglienza, che già è stucchevole di per sé, ma in questo caso non c’entra NIENTE. Il signore in questione è cittadino italiano (avendo sposato una nostra connazionale). Non ha quindi alcun senso invocarne l’espulsione o il rimpatrio”.

“La domanda che ci dobbiamo fare, piuttosto, è un’altra. Com’è possibile che la somma dei reati commessi e accertati in passato non abbia condotto a misure restrittive? Mi hanno spiegato che se le condanne comminate non superano i tre anni la pena non viene scontata in carcere ma in affidamento. E così probabilmente è accaduto – conclude il sindaco Gori -. A me però pare che ci sia qualcosa che non quadra. Se oggi l’agente che è intervenuto in soccorso della sua collega non avesse avuto in tasca il telefonino a quest’ora saremmo a commentare una notizia ben più tragica. Che però non possiamo dire che non fosse prevedibile. Nella storia giudiziaria della persona arrestata ci sono numerosi precedenti, alquanto eloquenti. Eppure la legge non dà alle forze di Polizia e alla magistratura strumenti per intervenire in modo più efficace. Penso che il problema sia questo. Ci sarà certo una ragione, forse è per non affollare le carceri. Ma non mi sembra che questo sistema garantisca compiutamente la nostra sicurezza. E dunque è forse il caso di metterci seriamente la testa”.

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