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Comunali 2017

Nembro, il sindaco Cancelli tenta il bis: “Per completare un rinnovamento”

Claudio Cancelli ha deciso di ricandidarsi alla guida di Nembro alle amministrative dell'11 giugno

Alla prossima tornata elettorale delle amministrative, l’11 giugno, ha deciso di candidarsi per il secondo mandato alla guida di Nembro. Abbiamo incontrato il sindaco Claudio Cancelli.

Perché si ricandida a sindaco?
Le motivazioni sono legate al fatto che all’interno dell’associazione di Paese Vivo che sostiene la lista civica è stata fatta una consultazione, e si è valutato il lavoro che è stato fatto in questi anni, le prospettive di completamento di questo lavoro e quelli che sono i nuovi impegni elettorali. Sulla base di questo, l’associazione mi ha chiesto di continuare col secondo mandato, come spesso capita.

Quali sono i risultati più importanti ottenuti in questi 5 anni di amministrazione?
Paese Vivo amministra Nembro dal 2002, ed è nato a fronte dell’esigenza di dare un rinnovamento forte del Comune di Nembro così come si presentava all’inizio degli anni 2000, quando molte zone erano in degrado. Per cui noi siamo partiti cercando di fare un piano di interventi di opere pubbliche che è andato avanti in questi 15 anni. Abbiamo ristrutturato l’auditorium Modernissimo, realizzato la nuova Biblioteca Centro di Cultura, riqualificato il centro storico, ampliato la rete dei parchi e dei giardini pubblici. Inoltre l’8 aprile abbiamo inaugurato il municipio completamente ristrutturato.
Un altro elemento importante e strettamente correlato a questo, riguarda tutte le iniziative per rendere queste strutture vive e di partecipazione. Quindi accanto alle opere, quello che può essere il discorso della partecipazione e delle iniziative al servizio del cittadino.
Relativamente al piano urbano del traffico, in questi ultimi tre anni abbiamo realizzato praticamente tutto quello che i cittadini ci hanno chiesto: la rotonda di Gavarno, la messa in sicurezza della strada a fianco della scuola dell’infanzia paritaria Crespi Zilioli e nella zona di Viana, insieme a molte altre cose.
Altro risultato importante è il bilancio sociale, che descrive tutto quello che è stato fatto ogni anno, le risorse che sono state recuperate e quelle che sono state impiegate, qual è il costo dei vari interventi, e lo consegniamo a tutti i cittadini. Fa chiarezza su tutto quello che noi abbiamo fatto ed è simbolo della nostra idea di Comune come casa dei cittadini.

Quali sono i punti più importanti del vostro nuovo programma?
In questo momento sul piano delle opere pubbliche ci sono alcune priorità: la prima sicuramente è quella della costruzione del Centro Diurno Integrato, che è una struttura per la terza età di semi-domiciliarità in cui l’anziano svolge attività durante il giorno pur continuando ad abitare nella sua casa. Poi la riqualificazione, secondo criteri di comfort moderni e di funzionalità, della casa di riposo; il recupero della ex stazione a fianco della linea Teb di Nembro Centro, che vorremo far diventare un grande centro della musica; la realizzazione per le scuole medie di una nuova palestra dotata di requisiti adatti per ospitare le gare di basket.
Un’opera pubblica importante, in collaborazione con altri comuni della bassa Val Seriana è il Museo Litico: lo scopo è andare a individuare le presenze sul territorio delle ex miniere e cave di pietre coti per trovare un percorso sul territorio che le valorizzi sia culturalmente che dal punto di vista del turismo leggero. Sul piano della polizia locale abbiamo intenzione di ampliare l’orario di copertura della sorveglianza e la rete di videosorveglianza, e di potenziare le strumentazioni tecnologiche.

Tornando alla politica, nel 2012 il vostro avversario politico principale era la Lega. Per quest’anno Natale Bonomi, segretario locale del Carroccio, parla di un’intesa di ferro tra i tre partiti di centro destra che si estenderà a una parte del Ponte. Cos’ha Paese Vivo che la Lega Nord non ha? Qual è il vostro punto di forza?
Non mi risulta che Il Ponte faccia un accordo con la Lega. Vedremo o no se le dichiarazioni corrispondono. Prima di tutto noi non abbiamo dei parenti politici che ci dicono cosa fare. Gli articoli della Lega su Nembro Informazione spesso parlano di temi come Fidel Castro, Trump, o Renzi, che al cittadino nembrese non interessano. Noi abbiamo chiaramente un legame col territorio, con le associazioni, col volontariato, con la cittadinanza attiva che è molto forte. Abbiamo un’idea di paese bello, attrattivo e vissuto che è ben definita e che è portata avanti da 15 anni. La Lega ha fatto pochissime proposte in questi ultimi cinque anni. Per esempio: non ha mai fatto un emendamento al bilancio. Noi in termini di capacità propositiva abbiamo invece un forte legame con il tessuto civile del nostro comune, e puntiamo a unire il Paese e non a dividerlo, cosa che invece a mio parere è una caratteristica della Lega Nord.
Di là c’è un unione di queste sigle, ma che in termini di presenza politica reale in questi anni è stata piuttosto assente. Sappiamo che cosa è stata la Lega nei due mandati precedenti al 2002 e qual era lo stato del paese quando siamo intervenuti. Noi abbiamo dato sicuramente un cambio di passo. Con noi il comune è diventato davvero la casa dei cittadini.

A Nembro, dove crede che confluirà l’elettorato del Movimento 5 Stelle che, secondo la maggioranza dei sondaggi, ottiene a livello nazionale un consenso di circa il 30%?
Non lo so. Sicuramente all’interno del nostro gruppo ci sono persone che fanno scelte politiche diverse, ma questo ci sta. È probabile che all’interno del gruppo di Paese Vivo, all’interno della lista di candidati, all’interno dell’associazione di Paese Vivo ci siano persone che aderiscono a livello nazionale al Movimento 5 Stelle. Da questo punto di vista qual è l’interesse che io ho? È che ci sia questo desiderio, e questo è un elemento positivo che è rappresentato dal M5S, di partecipare alla vita pubblica e di dare il proprio contributo. Cittadinanza attiva che trova nel cittadino una risorsa per migliorare la gestione pubblica. Anche il discorso dei due mandati che il M5S ha nel suo statuto è più che condivisibile. Nel senso che uno deve fare politica o amministrare per un breve periodo della sua vita, in cui dedica tempo alla comunità e dopo dà spazio ad altri, altrimenti si creano delle posizioni di potere e questo è sbagliato.

Il M5S ha anche introdotto in Italia il fenomeno “online”. Pensa che potrete usare anche voi in modo significativo questo strumento attraverso il vostro sito o l’app del Comune di Nembro?
Noi utilizziamo chiaramente il sito, la newsletter, gli uffici aperti, che spesso sono la cosa più comoda e semplice per il cittadino che vuole segnalare un problema. Dall’8 aprile abbiamo appunto anche un’app, che permette di essere informati sulle scadenze e sui vari eventi, di avere informazioni dei vari edifici pubblici e delle varie strutture, e soprattutto di segnalare in modo attivo delle situazioni problematiche.Altri strumenti di partecipazione sono da un lato i comitati di quartiere e il confronto quotidiano che facciamo con le associazioni. La partecipazione non si chiude in un solo strumento perché altrimenti qualcuno rimane tagliato fuori.

Parlando di profughi, l’anno scorso Nembro ne ha accolti 11. Se le venisse chiesto di ospitarne, per dire, altri 40 o 50, sarebbe disposto a ospitarli o pensa che Nembro abbia già fatto la sua parte?
Sulla provincia di Bergamo ci sono circa 3.000 profughi. Abbiamo detto alla Prefettura l’anno scorso: noi non vogliamo che questi profughi vengano messi in strutture con dei numeri importanti come è successo a Gandino o a Cene, bensì siamo favorevoli a un discorso di accoglienza diffusa. Se ogni comune si facesse carico di rendere possibile un’accoglienza diffusa, probabilmente questo fenomeno riuscirebbe ad essere meglio gestito sul territorio, senza avere quei numeri che ci sono in certi paesi della provincia di Bergamo. Ci sono comuni che ne ospitano tanti perché hanno strutture di un certo tipo. Noi non abbiamo strutture utilizzabili per un’accoglienza di numeri importanti. Dobbiamo fare in modo che questi profughi siano inseriti all’interno della comunità in maniera tale che imparino l’italiano, facciano eventualmente dei lavori di utilità sociale. Spesso, purtroppo, si sente dire “rubano il lavoro ai cittadini italiani”. Non è così, loro vanno a collaborare con la parrocchia o con l’oratorio e fanno delle attività che non tolgono nulla ai cittadini italiani.

Ha parlato di rinnovamento anche riguardo alla lista che presenterete nei prossimi giorni. Può darmi qualche anticipazione? Ci saranno elementi provenienti da altre liste?
Non posso dare nomi. Dei 16 candidati 7 sono presenti nell’attuale amministrazione, consiglio comunale o giunta, e 9 sono nuovi. Di questi 16 abbiamo 7 donne, e abbiamo elementi di tutta l’età, però con una presenza abbastanza ricca di persone intorno ai 30-40 anni. Giovani che sembrano avere molta energia da investire e che sono molto entusiasti. Dell’associazione Paese Vivo sono circa un terzo mentre due terzi sono persone della società civile. Si cerca comunque di rispettare la distribuzione dei quartieri, l’età, le competenze, gli interessi. È stato un lavoro molto interessante che non ha mancato di gratificarci. In questi giorni stiamo consegnando le adesioni. Formalmente ognuno dei candidati deve andare in anagrafe, fare la dichiarazione, ricevere il certificato di iscrizione alla lista elettorale. L’11 maggio all’auditorium Modernissimo faremo la presentazione della lista e del programma.

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