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A bergamo

Strade bloccate: vuole raggiungere il padre malato, cerca via alternativa: “Maltrattato e ingiuriato dai vigili”

Luca Viscardi, direttore dei programmi di Radio Number One, ha scritto al comando per un eventuale accertamento disciplinare dopo essere stato maltrattato e offeso da due agenti di polizia locale in servizio a Bergamo

Luca Viscardi, direttore dei programmi di Radio Number One, ha scritto al comando dei vigili per un eventuale accertamento disciplinare dopo essere stato maltrattato e offeso da due agenti di polizia locale in servizio a Bergamo nella mattina di domenica 7 maggio.

Gentilissimo Direttore,

le scrivo per segnalarle un episodio bruttissimo vissuto domenica mattina mentre ero in auto con la mia famiglia, in una delle zone con limitazioni al traffico per l’evento ciclistico in programma sulle strade di città e provincia.

Le allego la lettera che ho inoltrato al Comando di Polizia Locale che racconta gli eventi. Ho omesso di riportare i nomi degli agenti coinvolti, che conosco perché mi sono stati comunicati dalla segreteria da me immediatamente contattata, mi riservo di comunicarli al Comando stesso.

“Questa mattina, intorno alle 11.30, mi sono recato verso via Baioni, dove risiedono i miei genitori, per prelevare mio papà, malato di Alzehimer e in attesa di certificazione di invalidità e portarlo in visita a mia mamma, ricoverata all’Ospedale di Trescore Balneario.

Non ero a conoscenza dell’evento ciclistico in programma per oggi e mi sono imbattuto nel blocco del traffico in piazzale Oberdan. Una vostra collega, molto cordiale, mi ha invitato a fare Viale Giulio Cesare, quindi la circonvallazione e mi ha consigliato di invertire la marcia “all’altezza della pizzeria Grotta Azzurra” (riporto testuali parole) per poter poi imboccare Via Baioni a scendere e raggiungere il numero cercato.

Così ho fatto, ma giunto all’altezza dell’incrocio indicato dalla vostra collega, mi è stato impedito di fare quanto indicato, cioè girare a sinistra per poter invertire la marcia nella via del Cinema Alba e tornare indietro.

All’incrocio era presente un agente che si è identificato con la matricola quando gli stato chiesto. Non solo si è rivolto in modo molto aggressivo, dandomi del tu, ma quando ho chiesto con insistenza come potessi arrivare a destinazione per recuperare persona non autosufficiente, mi ha risposto in modo molto aggressivo di andarci a piedi.

Ho risposto che non capivo motivo di tanto arroganza, da chi lavora per me e non contro me, l’agente a quel punto mi ha apostrofato con un’ingiuria, dandomi dell’imbecille e mi ha invitato, se avessi qualcosa da dire, a chiedere all’ufficiale in servizio che veniva indicato come poco distante.

Ho raggiunto il semaforo successivo, girato verso la maresana, invertito la marcia e sono tornato indietro, per fare quanto suggerito dalla vostra collega in piazzale Oberdan, ma all’imbocco di via Ruggeri da Stabello ho trovato il blocco del traffico verso via Ruggero da Stabello e quindi via Baioni, con due agenti che presidiavano l’incrocio.

Dato che in quel punto la strada è molto larga, ho tentato di accostare, per avere informazioni su quale percorso fare verso via Baioni ed eventualmente parlare con l’ufficiale in servizio. Uno dei due agenti, quando gli ho spiegato che dovevo raggiungere una persona non autosufficiente, si è messo a ridere e mi ha detto di andare via, voltandomi le spalle.

Ho chiesto di darmi la matricola, non ha voluto rispondermi e alle spalle della mia auto mi ha urlato in bergamasco ‘egnem adoss che te maie fò la cà’. Quindi ha gridato una seconda volta ‘te maie fò la cà, va vià!!!’,

Ho lasciato l’incrocio, quindi ho chiamato la centrale, esattamente, alle 12.13, dove mi sono state comunicate le generalità degli agenti presenti a quell’incrocio. Quindi, molto educatamente, l’agente al telefono mi ha aiutato ad individuare un percorso per raggiungere via Baioni e recuperare mio papà.

E’ questo il servizio che un cittadino merita? Le urla, gli insulti e anche un’ingiuria? Una minaccia di “maià fò la cà”?

E tutto questo perché si cerca di fare ciò che è stato consigliato e indicato da un altro agente del corpo di Polizia Locale, come se non bastasse di fronte a mio figlio di 5 anni, che mi chiedeva perché quelle persone urlassero così tanto e perché mi avessero dato dell’imbecille.

L’ingiuria è depenalizzata, lo sappiamo bene tutti e probabilmente anche l’agente che sapeva di restare impunito pronunciandola nei miei confronti.

Esiste un regolamento disciplinare della Polizia Locale che ne governa il comportamento? E se esiste, chi controlla che venga rispettato nei confronti dei cittadini nell’adempimento del loro dovere?

Sono stato insultato, minacciato ed intimidito da tre agenti, perché ero preoccupato dal fatto che una persona malata fosse sola da un’ora dentro casa ed ero in apprensione per la necessità di raggiungerlo e trasportarlo altrove.

Ho un’idea diversa di servizio pubblico e di rapporto con i cittadini, da parte di un’amministrazione che dovrebbe lavorare per loro e non contro di loro.

Purtroppo non ho strumenti legali per procedere nei confronti degli agenti, ma rimane lo sgomento per un comportamento incredibilmente incivile, molto lontano dalla mia idee di istituzioni.

Resto in attesa di un vostro riscontro e vi invio i miei migliori saluti.

Ho un’idea di città molto diversa, credo in un’istituzione che ha una considerazione molto differente del cittadino, quello che nella complessa catena di una società organizzata è quello che paga le tasse con cui la macchina sta in piedi. E’ al vertice dell’organizzazione, non è l’ultima ruota del carro.

Non tutti gli agenti sono così, ma chi tutela (e come) i contribuenti da coloro che invece usano questo modo di rapportarsi al cittadino come standard quotidiano?

Se io violo il codice della strada pago la multa e/o subisco decurtazione dei punti, come è giusto che sia. Ma come e a chi rispondono quanti tradiscono il rapporto di fiducia con i cittadini con comportamenti lesivi dei loro diritti?”

I miei migliori saluti.
Luca Vegini Viscardi

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