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La storia

Cinzia, amica dei randagi: “Dieci cani in casa” E, forse, un futuro in politica fotogallery

C'è chi dedica la propria vita a una missione. Come Cinzia Ganassi, 47 anni, di Valbrembo, che accoglie in casa i randagi in attesa di nuova sistemazione

C’è chi dedica la propria vita a una missione. Come Cinzia Ganassi, 47 anni, milanese d’origine ma da oltre vent’anni residente a Valbrembo, che sin da bambina aiuta randagi in difficoltà.

“È un qualcosa che ho dentro, più forte di me”, racconta Cinzia, che negli anni ha tolto dalle strade centinaia di cani di tutte le razze ed età, arrivando a ospitarne persino dieci alla volta nel suo appartamento, facendo spesso i conti con le lamentale dei vicini e le visite a sorpresa dei sanitari. Che, però, “hanno sempre trovato tutto in regola”, ci tiene a far sapere.

Proprio ora sta ospitando dieci nuovi amici a quattro zampe: “Compresa una cagnolina che per un anno ha vagato senza meta per Madone, completamente abbandonata a se stessa e in condizioni di salute disastrose”. Tutto questo in attesa che i suoi ‘coinquilini’ trovino una sistemazione più adeguata (per chiunque fosse interessato ad adottarne uno il numero da contattare è 3497397262) per poi lasciare spazio a nuovi arrivi: praticamente una sorta di casa d’accoglienza.

Dal 2013 volontaria del Comitato UGDA Onlus (Ufficio Garante Diritti Animali), a 17 anni ha fondato la sua prima associazione a Magenta e ora dedica buona parte della sua quotidianità all’assistenza e alla cura dei cani; organizzando, tra le altre cose, cene e raccolte fondi sparse per la provincia di Bergamo: “Cibo e spese mediche sono tutte a mio carico – spiega Cinzia – ragion per cui quel che faccio non è a scopo di lucro”. Inoltre: “avendo tre figli questo non è certo un modo per riempirsi le giornate come in molti credono”.

A volte pensa che questa sia per lei diventata una sorta di condanna: “Sono nata così e non posso farci niente, mi ritengo fortunata nell’avere avuto dei genitori che hanno sempre assecondato questa mia passione”.

Una passione che, dall’impegno sociale, potrebbe presto passare a quello politico: “Tutto è ancora in forse – ci tiene a precisare -. Quel che posso dire è che sono stata contattata da persone vicine all’onorevole Michela Brambilla di Forza Italia che hanno sondato la mia disponibilità a rappresentare, in qualità di delegata per la Bergamasca, un partito a sfondo animalista. Per me sarebbe un vero onore”.

Per quanto riguarda il fenomeno del randagismo “la situazione è disastrosa specialmente nel Sud Italia – commenta Cinzia -. In alcune regioni è addirittura sistematico e abituale poiché non si sterilizza”.

I cani randagi liberi sul territorio sarebbero esposti a sofferenze, denutrizione, malattie e violenze: “Quando finiscono nei canili spesso restano reclusi a vita, vittime del degrado e della solitudine, senza considerare i costi sostenuti dalla pubblica amministrazione per il loro mantenimento”. Proprio di recente “il comitato del quale faccio parte ha presentato un esposto alla Corte dei Conti per capire dove vadano a finire tutti i soldi erogati dallo Stato per il tema del randagismo”.

E la situazione in Bergamasca? “Non è così grave – conclude – anche se le segnalazioni di abbandoni, presunti abusi o maltrattamenti ci arrivano praticamente tutti i giorni, specialmente dalle valli. Questo è possibile attraverso il servizio ‘Sos Catena Animali’, al quale vengono inoltrate le segnalazioni dei cittadini ai volontari U.G.D.A, che poi inviano al Comune interessato una mail per chiedere un sopralluogo congiunto di Ats e Polizia Locale“.

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