Potrebbe essere una sentenza storica quella pronunciata da un giudice di pace di Torino che ha condannato Ryanair a risarcire a un cliente non solo il costo del volo cancellato ma anche quello del trasferimento dall’albergo all’aeroporto e viceversa.
La vicenda, come ricostruito da La Stampa, risale all’agosto del 2013 quando il cliente Ryanair aveva acquistato un volo andata e ritorno Cuneo-Marrakech per il dicembre dello stesso anno, insieme al servizio di trasferimento dall’albergo all’aeroporto di Cuneo Levaldigi: una spesa complessiva di 596,30 euro, pagati immediatamente con carta di credito.
Quel volo, però, non è mai stato operato dalla compagnia aerea low cost che batte bandiera irlandese e ai viaggiatori rimanevano due opzioni: il rimborso o la possibilità di essere “riprotetti”, ovvero di essere imbarcati sul primo volo con uguale destinazione.
Il cliente in questione ha scelto il rimborso, corrisposto da Ryanair al netto della spesa per i collegamenti tra albergo e aeroporto: a precisa richiesta dell’intera somma la compagnia aerea non ha mai replicato e a fine gennaio di quest’anno ha deciso di intraprendere un procedimento europeo per controversie di modesta entità (inferiori ai 2mila euro) con aziende che abbiano sede in altri Paesi dell’Unione Europea.
È bastato scaricare dalla rete l’apposito modulo, compilarlo e inoltrarlo alla cancelleria del Giudice di pace di Torino che ha stabilito come la restituzione dei 50 euro del doppio viaggio di trasferimento fosse “dovuta e conseguenziale all’annullamento del volo”: complessivamente, con interessi, spese legali e costo dei solleciti stragiudiziali, il cliente si intascherà quasi 400 euro.
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