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La presentazione

Tra ricordi e sogni da rincorrere: l’Atalanta a Genova per replicare il trionfo di un anno fa

Gasperini torna nella tana del Grifone e ritrova Kurtic, con Caldara e Conti che hanno smaltito i rispettivi acciacchi post-Nazionale. Fischio d'inizio alle 15

Prima di entrare nel vivo della presentazione della gara di domenica, una doverosa errata corrige rispetto al mio articolo di settimana scorsa sulla corsa all’Europa League. Avevo scritto (e confermo) che saranno 3 le squadre italiane che potranno partecipare all’Europa League, ossia “di base” la quarta e quinta classificata della serie A e la vincitrice della Coppa Italia. In base al regolamento e tenuto conto che le quattro semifinaliste di Coppa Italia sono tutte attualmente qualificate alle Coppe Europee tramite il campionato, la vittoria della Tim Cup non dovrebbe servire a nessuna ai fini della qualificazione europea, così che in Europa League potrebbe andare anche la sesta classificata della serie A.

Rileggendo quindi meglio il regolamento, vi è un solo caso nel quale la sesta classificata non potrà accedere all’Europa League: che la Lazio vinca la Coppa Italia e nel contempo arrivi dal settimo posto in giù in campionato, ipotesi entrambe estremamente difficili. Quindi, vista l’attuale situazione, le probabilità che anche la sesta classificata in campionato possa qualificarsi per l’Europa League sono elevatissime. Ergo, è quasi certo che delle 4 squadre di cui scrivevo (Lazio, Inter, Atalanta e Milan) solo una rischi di star fuori e che quindi le mie esternazioni sull’importanza della gara interna con il Milan sono assolutamente confermate.

Detto questo concentriamoci sulla gara di domenica pomeriggio nella quale, dopo la sosta per la Nazionale, la Dea è attesa da un’insidiosa trasferta a Marassi per affrontare il Genoa, la prima di quelle che sono state definite nove finali da qui alla fine del torneo. Alla luce di quanto già scritto sulla corsa all’Europa, gli uomini di Gasperini dovranno puntare decisamente a portare a casa l’intera posta, anche perché le altre formazioni impegnate nella lotta all’ascesa continentale hanno tutte impegni, almeno sulla carta, alla loro portata.

Logico quindi che un passo falso, anche solo un pareggio, potrebbe comportare per la Dea complicazioni importanti. E a dirla tutta, tra l’altro, non sarà per nulla facile, visto che i nerazzurri troveranno al Ferraris un ambiente caldo per tutta una serie di motivi.

Anzitutto perché gli uomini di Mandorlini avranno voglia di riscattare un campionato giocato fin qui in maniera abbastanza deludente. I rossoblu hanno collezionato 29 punti, poco più della metà di quelli atalantini e si trovano, seppur con un margine ampissimo, appena sopra le ultime 4 della classe. Francamente, vista la rosa degli uomini a disposizione del patron Preziosi, ad inizio torneo mi sarei aspettato un Grifone pronto a lottare per posizioni ben più importanti.

La presenza di molti ex in campo (ed in panchina) darà certamente ancora più pepe alla gara, senza dimenticare infine che alcune recentissime esternazioni di mister Gasperini sul suo ex Presidente non lo avranno certo reso felice.

Insomma, ci sono tutti i presupposti per una partita emozionante e vibrante, nella quale i nostri hanno però tutte le carte in regola per proseguire sui binari sin qui tracciati.

A Marassi tra Genoa ed Atalanta vi sono stati 33 precedenti, con i padroni di casa che hanno vinto in 16 occasioni, 12 sono stati i pareggi e solo 5 le vittorie nerazzurre. L’ultimo successo rossoblu risale però a ben 6 stagioni fa (2009-2010) quando Palacio e Crespo fissarono il risultato sul 2 a 0. L’ultimo pareggio è quello della stagione 2014-2015 e fu un 2-2 firmato Iago Falque e Matri per il Genoa e Zappacosta e Maxi per la Dea. L’ultima vittoria al Ferraris dei nerazzurri è invece quella dello scorso campionato quando, all’ultima giornata, D’Alessandro portò in vantaggio la Dea, Pavoletti riuscì a pareggiare prima che Kurtic a 8 minuti dal termine segnasse il gol della vittoria. Per la cronaca quella fu l’ultima partita di Gasperini sulla panchina genoana.

In casa rossoblu Mandorlini pare aver recuperato Izzo che in settimana aveva lavorato a parte per alcune noie muscolari; sono tornati in gruppo anche Cofie, Pinilla, Ninkovic e Veloso (con questi ultimi due che hanno mosso i primi passi a ritmo sostenuto con i compagni e domenica potrebbero sedere in panchina). Il cileno, pur se insidiato da Taarabt e Palladino, dovrebbe giocare titolare accanto a Simeone. In difesa si rivedrà Burdisso dopo che ha scontato la squalifica. A centrocampo Ntcham in lotta per un posto con Rigoni. Questa la probabile formazione genoana: Lamanna, Izzo, Burdisso, Munoz, Lazovic, Hiljemark, Cataldi, Ntcham, Laxalt, Simeone, Pinilla.

Con il recupero di Caldara e Conti e con Kurtic che ha scontato la squalifica, mister Gasperini dovrebbe avere a disposizione la formazione titolare, con il solo dubbio di Berisha che non è al meglio per noie muscolari (in caso di forfait pronto Gollini tra i pali). L’undici nerazzurro di partenza dovrebbe essere il seguente: Berisha, Masiello, Caldara, Toloi, Conti, Kessie’, Freuler, Spinazzola, Kurtic, Petagna, Gomez.

Tantissimi gli ex della partita, da entrambe le parti: con la maglia nerazzurra Andrea Masiello (nella stagione 2007-2008 a Genova, 19 presenze e una rete), Abdoulay Konko (1 campionato e mezzo alla corte di Preziosi con 50 presenze e 2 gol) e Alberto Paloschi (che ha militato con il Grifone per uno scorcio del campionato 2011-2012 giocando per 12 volte e segnando anche 2 reti). Con la casacca genoana Davide Brivio (2 stagioni a Bergamo, 43 presenze e 3 reti) e Mauricio Pinilla, attualmente in prestito con diritto di riscatto, (1 stagione e mezza in terra orobica, con 38 apparizioni e 12 marcature, alcune delle quali indimenticabili). Infine entrambi i mister sono ex: Andrea Mandorlini è infatti stato 1 stagione a Bergamo come giocatore (1980-’81) e 1 come allenatore (nel 2003-2004 in serie B con promozione in serie A). Il Gasp ha invece allenato i grifoni per 7 stagioni tra il 2006 e il 2016 per un totale di 274 partite, indimenticato dalla tifoseria genoana.

Ad arbitrare il match è stato chiamato il 37enne Claudio Gavillucci della sezione di Latina alla sua 31ma direzione in serie A, la tredicesima di questo campionato durante il quale ha incontrato una volta entrambe le squadre (la Dea nella vittoria casalinga con il Cagliar per 2-0 ed il Genoa nella sconfitta esterna con il Sassuolo con lo stesso punteggio).

Il mio personalissimo ruolino di marcia per la corsa all’Europa prevede 3 punti a Genova: non avrei nessuna voglia di doverlo cambiare domenica sera.

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