Titolo: Toril
Regia: Laurent Teyssier
Attori: Vincent Rossier, Bernard Biancan, Tim Seyfi, Sabrina Ouazani, Karim Loklou, Alexis Michalix
Genere: Drammatico, Thriller
Durata: 1h 23m
Titolo Originale: Toril
Paese di produzione: Francia
VOTO: 8/10
Sud della Francia. Philippe è un giovane che si guadagna da vivere coltivando marijuana dopo essersene andato dalla fattoria di famiglia. Dopo un anno di gelo, il padre di Philippe non riesce più a mandare avanti le coltivazioni: le sementi costano troppo, il mantenimento dei terreni è oneroso da mantenere e i raccolti sono troppo scarsi per portare soldi nelle tasche dei coltivatori. Un giorno, esasperato dalla crisi in cui versa la fattoria, il padre di Philippe tenta il suicidio. Il giovane è quindi chiamato a mandare avanti l’azienda di famiglia mentre il padre è in convalescenza e a saldare i debiti accumulati dal genitore negli ultimi anni.
Toril è il primo lungometraggio di Laurent Teyssier, regista emergente del panorama francese, che prima della produzione in corsa al Film Meeting si era solo dedicato a un paio di corti e a un documentario. Sembra quindi strano pensare che un’opera prima come Toril sia, almeno secondo noi di BergamoNews, il principale candidato alla vittoria della Mostra Concorso della 35esima edizione del Bergamo Film Meeting. E ancor più particolare se sottolineiamo che Toril non è il classico film da BFM, ma una produzione di genere in un Concorso che da sempre premia opere drammatiche.
In un’annata di film di buona qualità, Toril eccelle proprio perché si discosta dalla tradizione del Festival, proponendosi come un thriller introspettivo di grande impatto con elementi drammatici e fortemente critico nei confronti della società francese, che si dimostra essere molto simile alla quella nostrana. Il punto più debole del film è purtroppo la trama, che soffre l’inesperienza di Teyssier alla sceneggiatura e risulta essere troppo piatta e mancante di colpi di scena, che in un thriller dovrebbero sempre essere presenti. Nonostante ciò, il ritmo si mantiene sempre abbastanza sostenuto e il film riesce a coinvolgere lo spettatore.
Quello che però lascia a bocca aperta, soprattutto considerando il budget (relativamente) basso del film, è il comparto tecnico: la regia è pulita e raffinata e la fotografia è di grandissimo impatto e capace di rendere al meglio ogni tipo di scena, soprattutto le complicatissime inquadrature in notturna da sempre odiate dai registi indipendenti per i costi di realizzazione. Il comparto sonoro è anch’esso di spessore, così come il montaggio: sotto questo aspetto Toril si dimostra essere la produzione migliore che abbiamo visto finora al BFM 2017, con una qualità dell’editing simile a quella di una produzione ad alto budget.
In conclusione, Toril è un film decisamente sopra la media per il Bergamo Film Meeting, una produzione indipendente che tanto indipendente non sembra, nonché il nostro candidato (almeno per ora) alla vittoria della Mostra Concorso di quest’anno.
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