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Cinema

In concorso

BFM: “Marija” film d’autore dai tanti interrogativi e poche risposte

Il concorso del Bergamo Film Meeting di quest’anno si apre con Marija, produzione tedesca del regista Michael Koch, già abbastanza conosciuto nella scena indipendente internazionale grazie al suo cortometraggio Polar.

Titolo: Marija

Regia: Michael Koch

Attori: Margarita Breitkreiz, Georg Friedrich, Olga Dinnokova, Sahin Eryilmaz

Genere: Drammatico

Durata: 1h 41m

Paese di produzione: Germania, Svizzera

VOTO: 7/10

Recensione:

Marija è una ragazza di origini ucraine che vive in Germania, tentando di sbarcare il lunario con lavori saltuari e mal pagati. Quando viene scoperta mentre ruba dei gioielli da una suite dell’hotel in cui lavora e licenziata, la sua vita si fa più difficile: i soldi iniziano a scarseggiare e Marija non riesce più nemmeno a pagare l’affitto di casa propria. La giovane ha però un sogno nel cassetto, quello di aprire un salone per parrucchieri, e, pur di realizzarlo, decide di scendere a compromessi morali ed etici con gli stessi uomini che qualche giorno prima guardava con disprezzo.

Il concorso del Bergamo Film Meeting di quest’anno si apre con Marija, produzione tedesca del regista Michael Koch, già abbastanza conosciuto nella scena indipendente internazionale grazie al suo cortometraggio Polar, che ha convinto i critici tedeschi qualche anno fa, aggiudicandosi una menzione speciale alla Berlinale del 2009. Una partenza, quella di BFM 35, che punta sul sicuro con un film di un autore abbastanza conosciuto e che tratta tematiche storicamente care al festival ed alla sua organizzazione, tant’è vero che anche lo scorso anno abbiamo visto in concorso un film simile a Marija: il turco-tedesco Toz Bezi, che all’epoca non ci piacque molto.

Fortunatamente, Marija è un film di qualità superiore rispetto al predecessore, anche e soprattutto grazie a delle performance attoriali ottime: Margarita Breitkreiz, intreprete di Marija, riesce a rendere sullo schermo un personaggio estremamente realistico, sfaccettato e complesso, mentre tutto il resto del cast funge da supporto per la protagonista, rimanendo rilegato a ruoli minori (e, di conseguenza, tempi su schermo ridotti) ma pur sempre ben recitati.

Dal punto di vista narrativo, l’unica critica che dobbiamo fare al film è quella di essere poco originale e di trattare alcune tematiche con superficialità, ma dal punto di vista della scrittura e del ritmo Marija riesce a distinguersi da molti film indipendenti grazie proprio ad un incedere più veloce e ben ritmato di quanto normalmente accade nei film d’autore.

La carne messa al fuoco dal film è però tanta, visto che le tematiche toccate sono numerose e spesso c’è poco tempo per esplorarle fino in fondo: dal ruolo della donna nella società alla concezione contemporanea del genere femminile, passando per l’integrazione dell’immigrato nella società europea.

Marija punta molto a far riflettere, ponendo al pubblico grandi interrogativi ma senza dare alcun tipo di risposta: una decisione contestabile, perché alla fine del film la sensazione è quella di aver assistito ad una produzione di buon livello ma mancante di quella partecipazione e personalità solitamente tipiche del cinema indipendente.

 

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