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Il caso

Mamma ritrovata dopo 11 giorni di angoscia: “Mi serviva una pausa”

Sara Capoferri, la 37enne originaria di Sarnico, ha raccontato cosa ha fatto in quella settimana e mezzo in cui i familiari, tra cui la figlia 16enne in lacrime, la attendevano a casa disperati

Si dice dispiaciuta per quanto accaduto ma allo stesso tempo giustifica il suo gesto. Sara Capoferri, la mamma 37enne bresciana, originaria di Sarnico, ritrovata dopo undici di giorni di angoscia, ha raccontato cosa ha fatto in quella settimana e mezzo in cui soccorritori e inquirenti cercavano tracce di lei, mentre i familiari, tra cui la figlia 16enne in lacrime, la attendevano a casa disperati.

La prima domenica dopo l’allontanamento l’ha trascorsa proprio a Sarnico, nella casa del papà Pier Antonio che si affaccia sul lago d’Iseo, insieme alla sorella maggiore Monia, alla figlia sedicenne.

La 37enne è stata ritrovata sabato nel pomeriggio di sabato 4 marzo. Ai parenti ha raccontato cosa è accaduto in quegli undici giorni, in cui – a suo dire – aveva bisogno di stare lontano da tutti e da tutto.

La notte di martedì 21 febbraio sarebbe rimasta senza benzina. Per questo avrebbe abbandonatola sua Nissan Micra color argento in un campo a Berlingo, con un cartello con la scritta “guasta”. Vicino alla vettura, poi data alla fiamme da qualcuno, era stato ritrovato anche un proiettile che aveva fatto pensare al peggio.

La donna però aveva già iniziato a girovagare a piedi, arrivando fino a Lograto, dove ha preso un autobus per Rezzato. Lì ha trovato ospitalità in casa di un giovane africano, fino a sabato quando un indiano l’ha notata in un bar e ha lanciato l’allarme.

Non era la prima volta che Sara Capoferri si allontanava da casa. Già nel 2011 era scappata, per poi essere ritrovata 48 ore dopo.

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