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Matris domini

Dj Fabo, le suore di clausura: “Non si giudica, l’eutanasia lascia un grande interrogativo”

Le suore domenicane di clausura del Monastero Matris Domini commentano la scelta di DJ Fabo, 40 enne tetraplegico e cieco a seguito di un incidente stradale, di porre fine alla propria vita con l'eutanasia in una clinica svizzera

“Non si giudica”. La voce è ferma e allo stesso tempo dolce. È la voce di una monaca domenicana di clausura del Monastero Matris Domini di Bergamo che abbiamo interpellato per un commento sulla scelta dell’eutanasia fatta da Dj Fabo, Fabiano Antoniani, 40enne teatraplegico e cieco a seguito di un incidente stradale.

Le monache del Matris Domini di via Locatelli sono conosciute per la loro alta considerazione della vita, motivo per cui all’entrata del loro cancello di servizio, si trova una culla, per tutte quelle madri costrette ad abbandonare i propri bambini per diversi motivi.

“Non si giudica! È facile giudicare la vita degli altri nei momenti di difficoltà” riprende la voce oltre la grata. È così che inizia la nostra chiacchierata con la monaca.

“Al giorno d’oggi la vita è vista come una merce che si prende e quando non è più di nostro gradimento la si butta via. Eppure grazie all’aiuto si può coltivare una mentalità di accoglienza alla vita che è un dono, anche se non si è in salute, non si è belli o non si è giovani. Nella società di oggi se non si è tutte queste cose non si può vivere, ma la vita non perde valore, la vita è la miglior cosa che ci sia mai stata regalata e per questo dobbiamo tenerci stretto il dovere di viverla”.

“Come cristiane, l’eutanasia ci lascia un grande punto interrogativo. Al giorno d’oggi la scienza dà la possibilità di sopravvivere a persone che anni fa sarebbero morte in poco tempo”.

Ed è così che si conclude il nostro incontro con un commento che viene dal cuore, dalla fiducia nella vita e dalla ferma convinzione che questa sia un dono per tutti. Senza eccezioni.

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