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Solidarietà

Da Dalmine ad Amatrice: un tir di fieno per le pecore dei terremotati fotogallery

La spedizione era composta da cinque volontari dalla protezione civile dell'area "Dalmine Zingonia". Aiuti anche a un gattile della zona

Un tir carico di fieno per pecore e mucche degli allevatori colpiti dal violento sisma della scorsa estate. La spedizione, composta da cinque volontari dalla protezione civile dell’area “Dalmine Zingonia”, è partita mercoledì 22 febbraio a mezzanotte ed è arrivata a Cittareale, in provincia di Rieti, a pochi chilometri da Amatrice, nelle prime ore della mattinata di giovedì.

I cinque, a bordo di un mezzo messo a disposizione – con il solo pagamento delle spese – dalla C.A.P.A. (Consorzio Autotrasporti Prefabbricati Artigiani), ha iniziato a girare per le aziende agricole maggiormente danneggiate, distribuendo loro il fieno offerto dai contadini bergamaschi.

Il convoglio si è poi diretto verso un gattile della zona, dove ha raccolto gli animali in difficoltà per portarli in una clinica veterinaria che se n’è presa cura. Nella mattinata di sabato il ritorno a casa.

Alla spedizione ha preso parte anche il maresciallo Mirko Rossi, agente di Sorveglianza “italiana”: “Si tratta di una di quelle esperienze che ti lascia il segno – le sue parole – . Nel visitare le zone colpite dal terremoto mi è venuta la pelle d’oca. Interi paesi rasi al suolo, senza più nulla. Un silenzio e un vento che fanno riflettere. Scene apocalittiche che non dimenticherò mai”.

“È stata la prima ma credo che non sarà la prima missione di questo tipo – spiega il comandante della polizia locale di Dalmine, Aniello Amatruda, che ha coordinato l’iniziativa – . Abbiamo avuto un sacco di offerte di fieno da parte dei contadini bergamaschi e ancora tante ne stiamo ricevendo”.

Un’altra delle belle storie di solidarietà che riguarda la nostra provincia dopo quella del Distretto Agricolo della Bassa Bergamasca e quella degli agricoltori di Valbondione, che avevano donato balle di fieno e foraggio.

Secondo la Coldiretti sono circa tremila le aziende agricole e le stalle sepolte dalla neve nelle aree colpite dal terremoto dove si contano casi di isolamento, nuovi crolli, decine di mucche e pecore morte e ferite: “Per effetto del maltempo – sottolinea Coldiretti – è crollata fino a dimezzarsi la produzione di latte negli allevamenti in queste zone a causa dello stress termico in una situazione in cui solo nelle Marche si contano ora seicento mucche e cinquemila pecore al freddo nelle neve senza ripari. Si stima che appena il 15% delle strutture di protezione degli animali siano state completate fino ad ora e gli allevatori non sanno ancora dove ricoverare mucche, maiali e pecore, costretti al freddo, con il rischio di ammalarsi e morire, o nelle strutture pericolanti che stanno cedendo sotto il peso della neve e delle nuove scosse”.

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