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Presidente del consiglio

Marchesi risponde a Paganoni: regole e metodo rispettati

Marzia Marchesi, presidente del Consiglio comunale di Bergamo, risponde a Simone Paganoni, consigliere del Patto Civico che ha annunciato le dimissioni dalla seconda commissione dopo un diverbio con una collega del Pd, Emilia Magni

Marzia Marchesi, presidente del Consiglio comunale di Bergamo, risponde a Simone Paganoni, consigliere del Patto Civico che martedì ha annunciato le proprie dimissioni polemiche dalla seconda commissione dopo un diverbio con una collega del Pd, Emilia Magni (leggi).

Egregio Simone,
parto dalle conclusioni della tua nota – inviata oggi alla mia Segreteria – per parlare, in primo luogo, della questione del rispetto delle regole perché, come ben sai, in democrazia, la forma è sostanza.

L’intervento di ieri sera in Consiglio comunale della consigliera Magni – che tu lamenti essere stato in palese contrasto con il Regolamento del Consiglio comunale – era dovuto, trattandosi evidentemente di questione per fatto personale: ho applicato il primo comma dell’art. 55 del Regolamento.

Pertanto, l’intervento della consigliera Magni, in replica al tuo, è stato legittimo sul piano del metodo e delle regole; non sta a me, quale Presidente del Consiglio comunale, entrare nel merito.

Il richiamo che tu fai alle regole mi dà poi l’occasione di precisare il ruolo e le funzioni del Presidente di commissione consiliare.

Da molti anni pratichi la politica locale e sai dunque bene che c’è una sfera delle regole e una della prassi politica; quale Presidente del Consiglio comunale – nella cui veste ti sto rispondendo – devo innanzitutto occuparmi della sfera delle regole.

Così come il Presidente del Consiglio comunale rappresenta tutto tale Organo e, in particolare nella storia e nella prassi di questo Comune, è la figura di forte garanzia per tutte le forze politiche presenti in Consiglio, il più possibile “sterilizzata” rispetto all’azione politica, lo stesso deve evidentemente avvenire per i Presidenti di commissione. Non si può quindi invocare per questi ultimi – come se fosse previsto nel Regolamento – un ruolo di rappresentanza e di protagonismo politico diretto, analogo a quello degli assessori. Per i Presidenti di commissione è previsto un ruolo di garanzia, di facilitazione e di servizio al lavoro delle rispettive commissioni, esattamente come accade per il Presidente del Consiglio comunale nei confronti dell’organo consiliare. Ciò non impedisce che i Presidenti di commissione possano essere coinvolti – così come il Presidente del Consiglio comunale – nelle attività della Giunta, con l’attribuzione di un ruolo politico “in fatto” se non “in diritto”. Questa è però una questione che non attiene al sistema delle regole, bensì alla discrezionalità della politica e, quindi, per rivendicarla, non è il Presidente del Consiglio comunale l’interlocutore corretto a cui tu devi rivolgerti.

Nell’auspicio che la critica situazione creatasi possa presto risolversi in una serena ricomposizione dei problemi e dei malintesi, confido che non venga meno la tua costruttiva collaborazione alla vita amministrativa della città.

Cordialmente,

Marzia Marchesi

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