Non sono palline di plastica ma kaldnes, materiale certificati per ittofauna, quelli rinvenuti sulle rive del fiume Brembo a Brembate e che avevano fatto lanciare l’allarme da un pescatore. (Leggi qui)
A confermarlo è Uniacque Spa che comunica che nella sera di venerdì 17 febbraio sono fuoriusciti dall’impianto di depurazione di Bergamo, direttamente nel canale di scolo che veicola dopo diversi chilometri le acque trattate della città di Bergamo e di altri comuni dell’hinterland nel fiume Brembo, alcune migliaia di cilindretti di polietilene (kaldnes) utilizzati nel processo di depurazione.
Questi supporti plastici, di materiale atossico, consentono di migliorare le capacità di rimozione degli inquinanti, intercettando le biomasse sospese nell’acqua . Nessun rischio di inquinamento ambientale.
A causa di un guasto tecnico (malfunzionamento di una valvola), il quale ha causato un rigurgito nelle vasche, i kaldnes sono fuoriusciti dall’impianto assieme all’acqua trattata e depurata.
Le squadre di pronto intervento si sono messe all’opera immediatamente per bloccare e recuperare i supporti plastici.
I kaldnes, essendo materiale plastico, galleggiano in superficie e, quindi sono bastati alcuni sbarramenti posti lungo il canale di scolo, per recuperare gran parte dei cilindretti in polietilene.
Personale Uniacque assieme alle guardie ecologiche sono al lavoro lungo le sponde del fiume Brembo per verificare l’eventuale presenza del materiale plastico e provvedere al suo recupero.
Le operazioni di recupero dei kaldnes sono ancora in corso.
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