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L'inchiesta

Caso Foppolo, sindaco Berera interrogato per 5 ore: “Ho chiarito tutto” fotogallery video

Martedì 7 febbraio il sindaco di Foppolo si è presentato di sua spontanea volontà di fronte al sostituto procuratore della Repubblica di Bergamo Gianluigi Dettori

“Ho risposto a tutto, come vedete dall’orario”. Dopo cinque ore esatte di interrogatorio Giuseppe Berera esce dal comando provinciale della guardia di Finanza di Bergamo visibilmente provato. Martedì 7 febbraio il sindaco di Foppolo si è presentato di sua spontanea volontà di fronte al sostituto procuratore della Repubblica di Bergamo Gianluigi Dettori per fare luce sul caso che ha scosso la Val Brembana negli ultimi mesi: quello del misterioso incendio delle seggiovie Quarta Baita e Montebello nella notte tra il 7 e l’8 luglio 2016, ma anche il sospetto bando di gara indetto dal suo Comune per l’installazione della cabinovia.

Berera, accompagnato dal proprio avvocato Enrico Pelillo, è arrivato in via Dei Partigiani intorno alle 15.50. Sigaro in bocca, apparentemente rilassato, ha affermato di aver intenzione di dire tutto ciò di sua conoscenza. Poco dopo è stato raggiunto dal pm Dettori, in precedenza impegnato in tribunale per un processo per violenza sessuale. I tre sono saliti in un ufficio al secondo piano, dove ad attenderli c’erano uomini della Finanza e carabinieri.

L’interrogatorio, come prevedibile, è stato lungo e articolato. Gli inquirenti hanno cercato di chiarire ogni minimo dubbio sui due filoni dell’inchiesta. A partire dal rogo delle seggiovie, che a distanza di sette mesi esatti non ha ancora un responsabile. Le domande si sono concentrate poi sul presunto intreccio dietro al bando di gara indetto dal Comune di Foppolo per l’installazione della cabinovia, vinto dalla società Graffer S.r.l. dell’imprenditore Sergio Lima, anch’esso indagato.

Berera è uscito dal comando della Finanza solo alle 20.50, senza rispondere ad alcuna domanda dei giornalisti, nemmeno a quella “Si sente più tranquillo adesso?”. Il suo legale Pelillo ha solo affermato che tutte le questioni hanno ricevuto una risposta da parte del sindaco.

Nel frattempo sono iniziate le perizie sui telefoni e i computer sequestrati a Foppolo e Valleve nel blitz dello scorso 24 gennaio. Gli inquirenti avevano visitato gli uffici del Municipio di Foppolo e della Brembo Super Ski, la società che gestisce gli impianti di risalita dei comuni dell’alta Valle Brembana. Ma, soprattutto, le residenze di Berera e del sindaco di Valleve Santo Cattaneo, entrambi indagati per incendio doloso e turbativa d’asta, insieme a Roberta Valota, moglie di Berera, Luisa Carla Piredda, impiegata del Comune di Foppolo e Antonio Ditto, avvocato bresciano.

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