Medaglia d’argento ai Mondiali di sci nordico a Park City, negli Stati Uniti: con questo risultato stellare Martina Bellini chiude l’importante competizione ed il secondo gradino del podio è suo.
Le gare hanno preso inizio lunedì 30 gennaio e si sono concluse nella giornata di domenica 5 febbraio, con la sciatrice di Clusone che festeggia con una medaglia al collo.
Ed è proprio l’ultima sfida in programma, quella del 5 febbraio, che regala a Martina Bellini la soddisfazione più grande: una staffetta a quattro per 3,3 km. Anna Comarella, Cristina Pittin e Francesca Franchi, insieme all’atleta dell’alta Valle Seriana, conquistano la seconda posizione arrivando alle spalle solamente al gruppo delle Russe.
Per la ragazza, classe 1998 e appartenente al gruppo sportivo dei Carabinieri, non si tratta della prima competizione di livello, perché già l’anno scorso aveva partecipato ai mondiali di sci nordico in Romania, a Rasnov.
Sul circuito di Park City Bellini inizia con un piazzamento tranquillo, per poi esplodere nella prova conclusiva. Lunedi 30, per lei e compagne, ecco una gara sprint in tecnica classica e Martina centra il suo obiettivo: “In qualifica sono arrivata 23esima, mentre mi sono classifica al 27esimo posto come risultato finale. Nelle batterie ho riscontrato dei problemi tecnici con gli sci che non mi hanno permesso di gestire la gara come avrei voluto; fa parte del gioco. La concorrenza non scherza ed è veramente fortissima, mi ero prefissata di qualificarmi nelle prime trenta e come inizio va benissimo”.
Sempre più in alto: venerdì 3 febbraio arriva il primo risultato di livello, un bel undicesimo posto. Una sfida metà in tecnica classica e metà in tecnica libera, ovvero lo skiathlon. “Ottime sensazioni – racconta Martina Bellini – ho fatto una buona prova e sono felicissima. Era la prima volta che affrontavo questo format di gara, è stata davvero dura ma non ho mai mollato”.
Domenica 5 febbraio l’ultima prova, ed ecco il botto finale con la medaglia d’argento. E quale miglior modo per tornare a casa se non con questo risultato di prestigio?! Sicuramente il frutto di un mondiale disputato a testa alta e con tantissimo impegno.
A soli diciotto anni, un grande obiettivo raggiunto.
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