Matrimoni, ma anche Unioni Civili nell’ex Monastero: a Calolziocorte scoppia la polemica.
La Giunta del Comune lecchese ha infatti indicato in una delibera l’ex Monastero del Lavello come luogo dove poter celebrare matrimoni e unioni civili.
“Un’offesa inaccettabile, che offende un simbolo religioso di secolare fede cattolica”, ha detto l’ex sindaco Paolo Arrigoni, senatore della Lega Nord.
“La scelta fatta era collegata ai matrimoni civili, non alle unioni”, ha risposto il sindaco Massimo Tavola, che nella vita è anche insegnante di religione.
Il primo cittadino ha poi ribadito come la decisione ultima spetti a chi sovraintende la struttura. Ovvero alla Fondazione Lavello che, per il momento, ha dato il suo via libera solo ai matrimoni.
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