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Inquinamento

Smog, gennaio da incubo: dati preoccupanti a Bergamo – L’infografica

Il 2017 non è iniziato nel migliore dei modi per quanto riguarda la qualità dell'aria che respiriamo: i livelli di Pm10 sono andati spesso oltre il limite, con picchi preoccupanti nella giornata di domenica 29.

Il 2017 è iniziato nel peggiore dei modi per quanto riguarda la qualità dell'aria che respiriamo: nei primi 29 giorni di gennaio in città e nei 21 Comuni della provincia che hanno sottoscritto il protocollo aria di Regione Lombardia il livello di PM10 è andato spesso al di sopra del limite massimo consentito dei 50 µg/m³.

In particolare, nel capoluogo sono state 16 le giornate da bollino rosso, con il picco massimo di domenica 29 gennaio quando la concentrazione di particelle nell'aria ha raggiunto addirittura i 115 µg/m³.

Destino comune, quello dell'ultima domenica, anche per tutti gli altri 21 Comuni bergamaschi del protocollo: maglia nera a Osio Sotto (134 µg/m³) che ha registrato 12 sforamenti del limite. I peggiori per numero di "violazioni" sono invece Curno e Mozzo, per 17 volte sopra i 50 µg/m³; i migliori Scanzorosciate e Torre Boldone con 6.

Una situazione che non fa dormire sonni tranquilli a Legambiente che nel proprio dossier "Mal'aria 2017" ha lanciato un allarme comune a tutte le province lombarde: "Il 2017 si è aperto nella morsa dello smog: nel primo mese dell’anno in tutte le centraline delle città lombarde si sono registrati almeno 5 giorni di superamento dei limiti di polveri. Cremona segna il record negativo addirittura a livello nazionale, con 25 giornate di sforamento, vale a dire oltre il 70% di quelle consentite per tutto il 2017".

Legambiente Lombardia ha consegnato alla Regione le proprie proposte per tentare di uscire dallo stato di emergenza "che rappresenta ormai una condizione strutturale in ogni inverno - ha spiegato la presidente Barbara Meggetto - Serve coraggio da parte della Regione nei prossimi mesi per risolvere le criticità e prevenire l’allerta smog, a partire dall’obbligatorietà delle misure d'emergenza, concordate nel Tavolo Aria, visto che ancora non tutti i Comuni dell’area critica hanno colto l’opportunità di fare fronte comune nella lotta all’inquinamento”.

Un dossier con dieci proposte concrete per contrastare il fenomeno:
- Ridisegnare strade, piazze e spazi pubblici delle città, creando zone 30 e ampie aree pedonali;
- Aumentare il verde urbano sia nelle vie del centro che nelle periferie, ma anche sugli edifici;
- Una mobilità verso “emissioni zero”, ampliando la rete ciclabile e incentivando car e bike sharing;
- Priorità alla mobilità pubblica, potenziando il servizio e creando corsie preferenziali;
- Fuori i diesel e i veicoli più inquinanti dalle città, con standard sempre più elevati da dover rispettare per poter accedere alle aree urbane;
- Road pricing e ticket pricing: politiche tariffarie per l’ingresso con veicoli a motore nelle aree urbane, sull’esempio dell’Area C milanese;
- Riqualificazione degli edifici pubblici e privati, per ridurre i consumi energetici e le emissioni inquinanti e aumentare la sicurezza dal rischio sismico e idrogeologico;
- Riscaldarsi senza inquinare, vietando i combustibili fossili (fatto salvo il metano) e incentivando le più moderne tecnologie che migliorano l’efficienza riducendo le emissioni, come le pompe di calore;
- Rafforzare controlli su emissioni auto, caldaie ed edifici, prevedendo un sistema sanzionatorio efficace;
- Intervenire su industrie e aree portuali.

A ciò si aggiunge anche la voce del WWF che chiede maggiori controlli contro il fenomeno delle combustione dei rifiuti vegetali all'aperto sottolineando come rappresenti anche una delle "principali cause di innesco di devastanti incendi. Sono infatti numerose le segnalazioni di cittadini che lamentano il disagio creato dal fumo acre proveniente dalla bruciatura di residui vegetali - sottolineano - a cui spesso si associano rifiuti di varia natura, ammorbando l'aria di sostanze pericolose ed inquinanti. Il WWF auspica che le Forze dell'Ordine intervengano con tempestività e sanzionino coloro che accendono fuochi all'aperto ed utilizzano impropriamente i caminetti; ai sindaci in particolare si chiede che vengano attivati controlli per prevenire tali forme di inquinamento facendo rispettare le normative vigenti in materia".

 

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