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Sotto il monte

Vendita Palatenda, il sindaco smorza i toni: “Col ricavato troveremo l’alternativa”

Il primo cittadino Maria Grazia Dadda replica alla richiesta di spiegazioni da parte della amministrazioni: “Bando pubblicato per verificare la disponibilità di soggetti interessati all'alienazione”.

Le associazioni di Sotto il Monte si erano lamentate con l’Amministrazione comunale per la pubblicazione di un pubblico incanto con base d’asta di 175.717,09 euro per la struttura mobile del Palatenda: in disaccordo con tempistiche e modalità dell’operazione, le stesse avevano chiesto al sindaco Maria Grazia Dadda un incontro che si è tenuto nella serata di lunedì 23 gennaio.

Alla richiesta di spiegazioni avanzata dalle associazioni (Leggi qui), il primo cittadino e la sua Giunta hanno deciso di replicare con una lettera in cui vengono smorzati i toni della polemica:

“Premettiamo che codesta Amministrazione ritiene di aver mantenuto e di mantenere uno spirito e un atteggiamento di continua e proficua disponibilità con tutte le associazioni che insieme a noi si mettono in gioco a gestire le differenti ‘problematiche’ che emergono nella vita della nostra comunità, oltre al desiderio di vagliare e progettare, anche insieme dove è possibile; attività atte al coinvolgimento e arricchimento del nostro paese consapevoli che ciascuno ha la propria identità e il proprio ruolo.

Siamo piuttosto sorpresi dai toni e dalle modalità espresse nella lettera e noi pervenuta, uno spirito percepito poco sereno, anziché all’insegna del confronto costruttivo e pacifico.

Come sappiamo, la struttura denominata Palatenda, acquisita dalla precedente Amministrazione per supportare le iniziative del 50° anniversario dell’elezione al soglio pontificio di Papa Giovanni XXIII, è stata collocata in una posizione ottimale per iniziative temporanee, ma non certamente per una sistemazione definitiva, sia per i requisiti tecnici della stessa struttura, che per il disagio e l’impatto ambientale che arreca; tanto che negli anni, e non ultimo negli incontri della campagna elettorale 2014, molti soggetti, soprattutto residenti nelle zone limitrofe, nonché le minoranze, hanno espresso dubbi circa la posizione e il destino della struttura. Inoltre, nella zona si trova un’area di parcheggio autovetture, che potrebbe venire utilizzato sia per l’accoglienza di turisti e pellegrini che per i cittadini che si devono recare nella zona centrale del paese.

Siamo consapevoli che il Palatenda, grazie alla sua capienza e vista la mancanza di strutture analoghe sul territorio, negli anni ha ospitato diverse iniziative, organizzate dalle istituzioni e dalle associazioni del territorio.

L’Amministrazione, dopo una profonda analisi, ha convenuto la pubblicazione del bando di vendita al fine di verificare la disponibilità di soggetti interessati all’alienazione. Le risorse economiche derivanti dall’eventuale vendita saranno oggetto di riflessione, da destinare anche per dotare la comunità di una soluzione alternativa.

Il nostro primo passo, dopo il fondamentale passaggio in Consiglio della scelta dell’alienazione, è stato quello di contattare le Associazioni che hanno già programmato iniziative nel 2017 e che hanno richiesto la struttura chiedendo loro di attendere la scadenza del bando (indicativamente fino alla prima settimana di febbraio) per poter dare risposte certe in merito alla disponibilità del Palatenda, poi invitare tutte le Associazioni per comunicare e condividere le nostre proposte, aperti al confronto e a valutare ogni soluzione, per assicurare alla Comunità la possibilità di vivere momenti di aggregazione, che a nostro parere devono comunque prescindere dalla presenza o meno della struttura oggetto di discussione.

La nostra partecipazione alla riunione del 23 gennaio è ritenuta doverosa affinchè si chiariscano dubbie e ansie legate alla eventuale alienazione della struttura e perchè vi sia una comunicazione chiara, unica e univoca evitando incomprensioni di qualsiasi genere.

Ci permettiamo di evidenziare come nel 2015, a fronte delle problematiche circa il rilascio dei permessi per l’utilizzo della struttura, l’Amministrazione ha convocato le Associazioni per un confronto. In tale incontro, le Associazioni presenti hanno escluso sia la proposta di una gestione condivisa, che la richiesta di un contributo in termini di manodopera per l’esecuzione di lavorazioni o semplicemente un contributo economico per la fruibilità della stessa. Anzi, vista la natura pubblica dell’edificio, le Associazioni davano per scontato un uso gratuito da parte delle stesse e una completa gestione finanziaria da parte dell’Ente.

Confidiamo in un atteggiamento propositivo e collaborativo da parte di tutti, a beneficiarne non sarà solo il rapporto istituzioni-tessuto sociale della comunità, ma soprattuti i cittadini di Sotto il Monte Giovanni XXIII”.

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