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“Emigrant”, vite spezzate e senza passato: un destino comune in fuga dalla guerra

Il nuovo volume di Jovica Momčilović chiude una trilogia: è la testimonianza di un secolo di migrazioni, di uomini in fuga dalle guerre che nel percorso si lasciano alle spalle ogni legame e il proprio passato.

Si chiama “Emigrant” ed è il nuovo lavoro letterario di Jovica Momčilović, atto finale (preceduto da “La creatura” e “I Rari”) di una trilogia tutta edita da Lubrina Editore che si fa testimone di oltre un secolo di guerre e di migrazioni.

Nato a Sarajevo nel 1961, tra mille peregrinazioni è arrivato in Italia il 31 dicembre 1993: a Bergamo, dove collabora in veste di mediatore museale con Gamec e Accademia Carrara, arriverà poco dopo per una semplice coincidenza ma qui si è stabilito per amore.

“Ho lasciato Sarajevo durante la guerra, l’11 aprile 1992 – racconta Jovica – Mi sono sottratto a quel conflitto, che non apparteneva a me ma a interessi più alti. Ho attraversato Bosnia e Croazia, sono arrivato in Ungheria e ho preso un volo da Budapest a Malpensa via Amsterdam: nella mia borsa solamente un asciugamano, ho finto che il motivo del mio viaggio in Italia fosse il turismo”.

Jovica Momcilovic

Emigrant racconta storie reali, vissute, ed è immediato il parallelo con i migranti di oggi: “La storia arriva ai giorni nostri – continua Jovica, ricordando la presentazione del volume in Gamec lo scorso 18 dicembre, in occasione della giornata del migrante – Mi sono fatto testimone di una ventina di casi, del perchè abbiano deciso di spostarsi dalla loro terra, del come siano riuscite a partire, a ripartire e a sopravvivere. Sono motivazioni incomprensibili, quasi irreali: è difficile credere a ciò che hanno vissuto, anche se è tutto drammaticamente reale”.

Il volume, quindi, è anche un po’ autobiografico e racchiude la storia di ogni migrante: non conta il nome, è il percorso e il destino ad accomunare milioni di uomini in fuga da guerre che non hanno voluto e che arrivano in una nuova terra svuotati di qualsiasi legame, con un passato che continua a vivere solamente nei loro ricordi.

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