Quell’assunzione a tempo indeterminato l’aveva inseguita a lungo Leonardo Scarpellini, l’operaio di 25 anni morto nel pomeriggio di giovedì 19 gennaio in seguito allo scoppio della bombola di un compressore alla Volvo Truck center di Zingonia.
Un traguardo raggiunto da appena una settimana, che aveva voluto condividere con amici e conoscenti attraverso un post su Facebook: “Indeterminatamente Volvo”, aveva scritto sul suo profilo la sera del 12 gennaio. Un messaggio corredato da una sfilza di “emoticon”, con tanto di bottiglia stappata e coriandoli.
La tragedia si è consumata poco dopo le 16, quando il giovane, che stava utilizzando il compressore per gonfiare una gomma nel centro di manutenzione e riparazioni dei veicoli, è stato colpito al petto da un’esplosione che gli ha procurato gravi ustioni e ferite all’altezza dell’addome.
Sul posto, in via Corso Europa, dove si trova l’azienda, sono giunte un’ambulanza, l’automedica e gli ispettori dell’Ats per verificare che le norme di sicurezza fossero state rispettate; oltre ai carabinieri per effettuare i rilievi del caso. Il ragazzo è stato portato in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, dove è spirato intorno alle 17,45.
Bergamasco, di Verdellino, Leonardo era nato il 29 aprile 1992. Il padre, Domenico, è meccanico; la mamma, Tina, lavora al Mercatone Uno. Nel 2012 si era diplomato all’Istituto Tecnico Commerciale Oberdan di Treviglio e tra le sue grandi passioni c’era il calcio: militava infatti nella squadra del Sabbio, con la quale nel 2015 aveva vinto il prestigioso Trofeo Preda giocando nel ruolo di centrocampista.
Molti i messaggi di cordoglio apparsi sul web dopo che la tragica notizia si è diffusa: “Non riesco ancora a realizzare – scrive un’amica su Facebook -. Ti ricorderò sempre così, con quel tuo sorriso contagioso”.
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