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Le indagini

Delitti di Gianna e Daniela: differenze nelle coltellate mortali

L'ex professoressa di Seriate sarebbe stata prima minacciata. La 48enne di Colognola uccisa con un taglio molto profondo

Si allontana l’ipotesi che a uccidere Gianna del Gaudio e Daniela Roveri sia stata la stessa persona. Secondo quanto emerge dagli inquirenti, dopo il confronto tra i medici legali, le ferite al collo con cui sono state uccise le due donne, presentono alcune differenze che farebbero escludere la possibilità che a colpire sia stata la stessa mano.

Sul cadavere di Gianna del Gaudio, uccisa la notte del 27 agosto scorso all’interno della propria villetta in piazza Madonna delle Nevi a Seriate, oltre a quella mortale al collo è stata rilevata un’altra ferita al mento, come se l’ex insegnate prima di essere colpita mortalmente sia stata minacciata. Il fendente al collo avrebbe poi un tratto quasi diagonale.

Sulla salma di Daniela Roveri, ammazzata la sera del 20 dicembre nell’androne del palazzo in cui viveva in via Keplero 11 a Colognola, è stata invece riscontrata un solo tagli, quello mortale al collo, con un tratto più orizzontale e molto profondo, tale da lesionare la vertebra. L’assassino ha utilizzato quindi una lama di grosse dimensioni.

Sono queste le prime conclusioni emerse dal confronto tra Andrea Verzelletti, medico dell’università di Brescia che ha analizzato la salma della 63enne di Seriate, e Yao Chen, anatomopatologa dell’università di Pavia che ha seguito l’esame autoptico sul cadavere della 48enne di Bergamo.

Particolari che allontanano ulteriormente la pista del serial killer, come spiega il procuratore Walter Mapelli: “Le indicazioni che emergono dagli accertamenti effettuati tendono a escludere ancor di più l’ipotesi che autore dei due delitti sia lo stesso. Proseguiremo comunque le indagini alla ricerca dei responsabili”.

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