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Le pagelle

Masiello insuperabile, Freuler semplice ma concreto. A Petagna manca solo il gol

BERISHA 5,5: La politica dei ragazzi cresciuti a Zingonia non vale più per Sportiello. Torna Berisha nazionale albanese nato a Pristina. Ci fossero ancora dubbi, per Gasperini il titolare è lui. Pesa l’uscita a vuoto sul gol di Pellissier che determina la mancata sufficienza. Poi non arrivano altre iniziative del Chievo che gli permettano di riscattarsi.

TOLOI 6,5: Un gigante sulle palle alte. Su Pellissier si fida di Berisha e non riesce a chiudere.

MASIELLO 7,5: Sempre in anticipo. Stupisce per i cambi di gioco come li faceva il Suarez dell’Inter di Herrera. Oltretutto comanda da centrale la salita della linea difensiva. Quello che non doveva essere, si rivela il centrale che l’Atalanta ha trovato in Caldara. Merito suo, di essersi adeguato. Anche nella testa o almeno ce lo auguriamo.

ZUKANOVIC 7: ​Concreto, mai appariscente. Ma dalle sue parti non si passa.

CONTI 7: Sui livelli ottimali, ha corsa sciolta che gli permette di esserci anche in zona gol. Importante sapere che non sarà sempre Chievo. Vale per tutti.

GRASSI 6,5: La prima da titolare alla fine del girone di andata non era quello che sognava scegliendo di ripartire da Bergamo. Posizione in bilico, pure già ammonito, e Gasperini lo sa bene. Per questo gli risparmia il finale per tenerselo per la prossima gara. Due anni fa si parlava solo di lui. Non di Gagliardini, ora ha l’occasione per ritornare ad essere quello che avevamo intravisto. A patto che non voglia finire all’Empoli. E qui spesso non ho capito le scelte del suo procuratore.

KONKO 6: Fedelissimo di Gasperini. Appena guarisce dai ripetuti infortuni muscolari lo ritrovi in tutte le salse gasperiniane.

FREULER 7: Assist perfetti, specie per il primo colpo del Papu e gol personale, il quarto. Tanta semplicità di gioco lo riporta meritatamente titolare.

SPINAZZOLA 6,5: Con l’Atalanta subito in vantaggio usa la testa limitando le discese. Tatticamente ineccepibile ben interpreta il credo di Gasperini. Suo l’assist per il secondo centro di Gomez.

KURTIC 6: Ha poca mira in un paio di occasioni, e anche Gasperini non lo consola. Anzi gli urla: “Non è possibile!”. Difetti di concentrazione che lo limitano alla sola sufficienza.

PETAGNA 7: Meritava lui il gol. Gioca troppo per gli altri. Indispensabile per come difende la palla.

GOMEZ 7,5: Imprendibile per la statica difesa del Chievo. Torna anche a segnare perché sta più in area e la sosta gli ha ricaricato il serbatoio. Mezzo voto in più del compagno di reparto perché segnare conta ancora. Malgradi i pareri che potranno essere diversi.

D’ALESSANRO S.V.: Anche perché in zona gol conferma di non esserci proprio.

GASPERINI 8: Per la prima volta di fronte a Maran, novello Celestino V, che fece per viltade il gran rifiuto e la contemporanea fortuna dei Percassi. Tutto il testo è aria fritta compreso continuare a dire che Gasperini era l’allenatore che l’Atalanta cercava. Facile oggi, affermarlo. Il bello deve ancora venire. Abituato a Preziosi per il quale la Befana i doni li porta via, cosa volete che sia per Gasp rinunciare a Gagliardini e a Kessie. Pesante lezione agli ultimi nostalgici di Maran. Il calcio è anche questo. La forza della squadra contro il Chievo è stato l’approccio. Raramente si è visto un dominio così ampio ed il Chievo era dato per gruppo che fa giocare male gli avversari. Ed ora? I Percassi ci mettano la faccia, dicendo quali sono i veri obiettivi. La squadra continui a giocare alla giornata. E le plusvalenze destiniamole allo stadio. Perché l’Europa lontano da Viale Giulio Cesare non può essere quella che ricordo con il Malines.

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