La nuova edizione dei ranking universitari del Sole 24 Ore, articolata sui 12 indicatori tradizionali che puntano a misurare i risultati di didattica e ricerca, mostra una geografia della qualità accademica italiana sempre più consolidata, soprattutto per i grandi atenei e mostra anche che la qualità continua ad abitare al Nord: da Verona a Trento, dal Politecnico di Milano a Bologna, prime quattro realtà fra i poli statali.
Non sembra brillare invece la nostra università: Bergamo infatti perde sei posizioni, scendendo dal 32° al 38°posto, subito dopo Teramo e subito prima di Parma.
Al contrario, hanno fatto balzi all’insù di 5 – 6 posizioni Modena e Reggio, Chieti e Torino.
In fondo all’elenco arrancano Bari, Cagliari, l’Università della Calabria e la Parthenope di Napoli.
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