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Il bilancio

Percassi bravo e fortunato, super Gasperini e i giovani d’oro… Il pagellone del 2016 dell’Atalanta

Promossi e bocciati, con tanto di voti e valutazioni, dell'anno solare dei nerazzurri iniziato con la salvezza targata Reja e proseguito con lo stupendo cammino compiuto con Gasperini

Il 2016 dell’Atalanta riassunto in questo pagellone del nostro opinionista Alberto Porfidia. Chi meglio di lui, massimo esperto dei nerazzurri, poteva definire i promossi e i bocciati di questo anno solare che sta per concludersi.

Ecco come il nostro Porfidia ha visto i giocatori atalantini nel 2016.

 

Famiglia Percassi 7+
Dal nono posto di inizio anno al sesto di fine 2016, a un passo dall’Europa: l’Atalanta ha il passo da grande squadra, numeri e gioco in crescita. I tifosi si comportano come angioletti (le multe sono crollate). Luca meglio da imprenditore che da giocatore. Il presidente Antonio, in sella dal 4 giugno 2010, si avvia a superare anche la possibile crisi del settimo anno (e magari tocca ferro), chiede ai giornalisti di fare i bravi e spera che la squadra arrivi nelle prime dieci. Faccia il bravo lui e non venda i suoi gioielli…

Sartori 6
Arriva Maran, ma anche no, poi parte Sportiello, ma anche no. Arriva Paloschi (…), Cabezas (?), meglio Berisha. Certo, fare mercato è difficile. Il ds a settembre 2016 ha detto: “A gennaio Kessie non si muove”. Mai dire mai…

Reja 6,5
Dalla sconfitta di Udine alla vittoria sul Bologna ci porta per tre mesi e mezzo sulle montagne russe, 14 partite senza vincere…Raddrizza la barca nel finale, Denis non c’è più ma ci pensa Borriello e il solito Papu. Poi saluta tutti. Un mister galantuomo.

Gasperini 8,5
Partenza choc, tanti gol subìti e penultimo posto…Rivoluziona tutto e riparte da SuperGasp, con sei vittorie consecutive e otto su nove, dal Crotone a Bologna. Al di là dei numeri, è calcio spettacolo: l’Atalanta di Gasp dà lezione alle grandi. Si deve inchinare solo a casa della Juve, ma si rialza e conclude l’anno alla grande.

Berisha 7
C’è anche la sua mano, nella risalita irresistibile, quando la squadra prende solo tre gol in nove partite.

Sportiello 5,5
Le voci di mercato lo disorientano, all’inizio è la controfigura del portiere che aveva brllato per miglior rendimento negli ultimi due anni. Deve ritrovarsi.

Toloi 6,5
C’era prima con Reja e poi con Gasp. A volte pasticcia, però se sbaglia è per eccessiva generosità.

Masiello 7,5
Non parte titolare e la sua assenza si nota, quando la squadra imbarca gol. Poi riprende il suo posto e chiude la porta, anzi fa anche tre gol. Una diga.

Caldara 9
In meno di tre mesi si prende Nazionale e Juve: più di così… Predestinato. Ma ancora per un anno nerazzurro.

Conti 7,5
Corre, corre… prende la rincorsa con Reja, continua con Gasp e può arrivare molto lontano.

Gagliardini 9
Testa alta e piedi buoni, senso della posizione da veterano della serie A, eppure ha giocato solo 13 partite. Sfida i grandi registi senza farsi intimidire. Resta con noi…

D’Alessandro 7
Il gol all’Empoli al 94′ vale mezzo punto in più. Perché non sempre riesce a essere all’altezza, fosse continuo sarebbe Gomez… Però ribalta la partita con la Roma, la sua ex. E con l’Udinese si sente la sua mancanza.

Gomez 8,5
Ogni volta che si apre il mercato le sirene lo chiamano, alla Roma, alla Fiorentina, chissà dove… Ma scusa caro Papu, dove vai a stare meglio che a Bergamo? Capitano, non andare via.

Freuler 7
Utile, la cura Gasp lo aiuta a crescere.

Carmona 5
Più fuori che dentro, scivola dalla panchina alla tribuna, ormai sempre più ex…

Kessie 8
La rivelazione. Una forza della natura, con 6 gol in 16 partite è il cannoniere nerazzurro. Più anarchico che legato a compiti precisi in mezzo al campo, diventa devastante in fascia e quando entra nell’area avversaria. Quotatissimo, difficile che resti.

Kurtic 8
Da operaio ad architetto, da più sostituito a insostituibile, con 18 partite il più presenzialista e anche 5 gol. Gasp lo conosceva già (a Palermo), ora lo sta esaltando.

Spinazzola 7
Parte malino, poi cresce e si conquista il posto. Emergente.

Raimondi & Migliaccio 6
Il capitano non giocatore e il mastino del centrocampo. La vecchia guardia che resiste.

Pesic 6
Qualche apparizione, per ora s’è visto poco.

Petagna 8
Da quarto attaccante a pilastro dell’attacco del Gasp. Una sorpresona. Se facesse più gol sarebbe chissà dove, se gioca così per l’Atalanta va benissimo…

Paloschi 5,5
Non è il Paloschi che ci aspettavamo. E non si sa se lo vedremo, qui in nerazzurro. Sei partite zero gol.

Pinilla 5,5
L’ultimo botto è il gol su rigore che stende l’Inter, poi più nulla. Ciao rovesciate.

Bellini 6,5
Per la chiusura di carriera all’ultima partita in casa, l’8 maggio 2016, col primo gol a Bergamo e su rigore. Ma naturalmente le 281 partite in nerazzurro meriterebbero ben altro voto… auguri.

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