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La mobilitazione

Chiusura punto nascite a Piario, oltre 1.000 firme raccolte in meno di 24 ore

Molte le persone che sul web stanno facendo sentire la loro voce contro la decisione presa da Roma. Ecco quella di chi ha lanciato la petizione

Possibile deroga alla chiusura dei punti nascita in Lombardia indicati dal Ministero della Salute per un’eventuale chiusura. Anche il centro di Piario. Al netto degli ultimi sviluppi, sono comunque moltissime le persone che stanno facendo sentire la loro voce contro la decisione giunta da Roma di chiudere i punti nascita con meno di 500 parti all’anno. Soprattutto sul web.

In nemmeno 24 ore, la petizione online “No alla chiusura del punto nascite di Piario”, lanciata sul portale Firmiamo.it da Francesca Giacometti, insegnante 35 enne di Rovetta, ha raccolto oltre 1.000 firme. Su Facebook, la pagina omonima ha raccolto quasi 1.000 ‘Mi piace’, mentre l’hashtag #nochiusurapuntonascitepiario sta circolando su Twitter. Si tratta di numeri in continuo aggiornamento e, presumibilmente, destinati a crescere.

“Le oltre mille firme raccolte in così poco tempo testimoniano l’attaccamento dei cittadini al reparto dell’ospedale di Piario – spiega Francesca Giacometti -. Ho due bimbi di tre e cinque anni entrambi nati a Piario, dove sono stata seguita in maniera eccezionale sia prima, durante e dopo il parto. Davvero nulla da eccepire: professionalità e cortesia, oltre che avanguardia: dal partoanalgesia garantito 24 ore su 24, ai ginecologi garantiti 24ore su 24, alla massima cura per l’allattamento al seno. Ora sono in attesa del terzo bimbo e ho il termine a marzo: non riesco ad immaginare di partorire altrove”.

“Per l’intera Valle Seriana e relative ramificazioni – si legge nel testo della petizione online – questo punto nascite rappresenta un servizio indispensabile per la collettività. Se si chiudesse questo centro, i punti nascita più vicini a quello attuale di Piario sarebbero a non meno di trenta chilometri e, considerando che molti centri abitati della valle distano anche più di quaranta chilometri da Piario, significherebbe che per molti cittadini i futuri punti nascita si troverebbero a oltre settanta chilometri. La Valle Seriana è nota per la pessima viabilità e il traffico intenso fattori questi che aggravano la situazione che si verrà a creare per le partorienti obbligate a scendere dalla Valle per recarsi ad un punta nascite alternativo. Il centro nascite di Piario è un’eccellenza, pertanto si fa richiesta di non chiuderla, ma al contrario di tutelarne l’esistenza”.

In sostanza: “Se ogni domenica ci sono ore di coda in Valle Seriana, cosa si fa? Si partorisce in auto? Si chiama l’elisoccorso? – si domanda Francesca -. E i risparmi (perché questa chiusura è dettata dalla legge del risparmio) dove sarebbero?”.

Gli ultimi sviluppi, tuttavia, aprono spiragli di speranza.

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