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Bergamo

Liceo Manzù, gli studenti che fumano a scuola non escono all’intervallo

È la decisione presa da Cesare Botti, preside del liceo artistico statale Giacomo e Pio Manzù di Bergamo per vincere la battaglia contro i giovani trasgressori

Gli studenti che fumano a scuola non escono all’intervallo. È la decisione presa da Cesare Botti, preside del liceo artistico statale Giacomo e Pio Manzù di Bergamo per vincere la battaglia contro i giovani trasgressori del divieto di fumo anche negli spazi comuni delle scuole, imposto con un decreto legge del 2013.

Di fronte all’impossibilità di far rispettare il patto di collaborazione firmato a inizio anno da genitori e studenti, il dirigente scolastico è passato alle vie di fatto: intervallo sì, ma solo nel tratto di corridoio di fronte alle singole classi.

Oltre alle sigarette, la goccia che ha fatto traboccare il vaso sono state alcune scritte dal contenuto offensivo apparse sui muri dei bagni e di cui non si è riusciti a risalire all’autore. Facendo aggiungere un’ulteriore punizione al divieto d’intervallo ‘libero’: ogni studente dovrà autotassarsi – con un contributo di 5 euro – per raccogliere i 3mila che serviranno a pitturare il muro imbrattato.

Non si è fatta attendere la risposta degli studenti, che in un comunicato hanno spiegato come “non sia giusto generalizzare la questione e che i trasgressori sono solo pochi soggetti”.

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