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Capo dello stato a bergamo

Il Presidente Mattarella agli studenti: “Cogliete l’opportunità della cultura”; Daverio: “Siate rivoluzionari” fotogallery

Il Presidente della Repubblica continua la sua visita in città: dopo aver assistito al concerto di Riccardo Muti al Donizetti, nella mattinata di mercoledì ha incontrato gli studenti dell'Università di Bergamo in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico

Ore 12 – Prima di uscire il Presidente Mattarella si è fermato a salutare e abbracciare i genitori della dottoressa Eleonora Cantamessa. 

Inaugurazione anno accademico 2016/2017

Ore 11.57 – “Attraverso lo studio gli studenti devono diventare cittadini liberi e consapevoli, idea in linea coi principi della nostra Costituzione, indica un obiettivo conseguibile con la cultura. Questa cultura è quella che consente opportunità, il rettore ha citato Bacon e la sua visione di sogno: ci ha lasciato tanti insegnamenti, ‘noi possiamo quel che sappiamo’. Istruzione, apprendimento, cultura sono la misura delle opportunità che si hanno per realizzarsi e contribuire da protagonisti. Questa cultura è quella che qui si coltiva e si distribuisce, qui come in tutti gli altri atenei. Bergamo ha avuto una quantità di protagonisti della nostra cultura: da Donizetti che martedì il maestro Muti ha ricordato nell’anniversario a Palma il Vecchio, il Caravaggio, Giacomo Manzù, Angelo Maj, Giuseppe Furietti: un territorio con una ricchezza culturale su cui si fondano le radici dell’Università. Con questi esempi faccio i miei auguri agli studenti, ai docenti, ai lavoratori dell’Università”.

Ore 11.52Cambio di programma, a sorpresa il Presidente Mattarella esce dal protocollo e prende la parola: “Non posso fare a meno di pronunciare qualche parola, innanzitutto di saluto e ringraziamento per l’invito in questa splendida Aula Magna: a lui e agli altri rettori, al rappresentante degli studenti, alla rappresentante del personale, al professor Daverio, al sindaco, al presidente della Regione perno dell’Europa, alle autorità presenti, al corpo docenti e agli studenti. L’Aula mi era stata descritta come affascinante ma vederla fa venire in mente l’enorme patrimonio culturale di Bergamo e della provincia. Questo Ateneo è la dimostrazione della forza della tradizione culturale, perchè siamo nella sede universitaria che rappresenta uno dei simboli più forti del rapporto di collaborazione tra Ateneo e territorio a cui si riferisce, sin dal momento della sua nascita perchè le energie di questo territorio hanno suscitato la nascita dell’Università. L’obiettivo è consentire agli studenti di costruire, di partecipare da protagonisti alla vita della collettività: in fondo questo mosse l’abate Mascheroni nel duplice impegno dell’Università e della società fino ad arrivare a Parigi. Questo è l’obiettivo di ogni Ateneo, essere il fulcro di una società che si articoli in tanti segmenti non isolati ma sono parte di una armonica collaborazione della società. Mi è parso di cogliere un filo conduttore tra l’intervento del rettore, dello studente e della rappresentante del personale: richiamando l’abate Mascheroni l’ateneo deve offrire lumi di cultura alla società”.

Ore 11.50 – Applausi scroscianti per la lectio magistralis di Daverio.

Ore 11.44 – “Giuseppe Verdi compose la sua opera più suggestiva, La forza del destino, a San Pietroburgo: le menti si completano tra Italia ed Europa: oggi l’università è luogo di contaminazioni delle culture, di aprire le percezioni.

daverio

Ore 11.40 – “In Italia non c’è cultura dei campus. Per gli italiani il campus è la città in cui si trova l’ateneo, a cominciare da Bologna. L?Italia è immersa nella cultura e l’Europa non lo sta capendo, l’Europa che nelle teste degli intellettuali vive, in quelle dei burocrati molto meno. L’Europa nacque tra gli intellettuali ed è quella che ci deve stimolare un nuovo pensiero: si chiamano ‘Universitas’ perchè hanno l’ambizione di essere luoghi dove si può capire tutto. Abbiamo l’obbligo di immaginare cosa sarà un giorno questo nostro mondo, così come se lo era immaginato a suo tempo Goethe”.

Ore 11.35 – “E’ la seconda volta che inauguro un anno accademico di fronte al Presidente Mattarella – ha debuttato Daverio – La prima a Palermo, ora a Bergamo: pare quasi che l’Italia sia unita. Qui sia il rettore che l’università sono nati nello stesso anno, sono figli del ’68. Sono qui per incitare alla rivoluzione, in Italia ogni generazione ha avuto diritto alla sua. Incito i giovani a prendersi in mano la loro”.

Ore 11.30 – E’ il momento della lectio magistralis di Philippe Daverio, critico di storia dell’arte e docente ordinario di Disegno Industriale presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Palermo.

Ore 11.22 – E’ il turno di Rosalba Pellegrini, rappresentante del personale tecnico e amministrativo.

Ore 11.18 – Inaugurato ufficialmente l’anno accademico 2016/2017: ora la parola ad Andrea Saccogna, rappresentante degli studenti.

Ore 11.17 – Insieme al presidente anche lo storico dell’arte Philippe Daverio, il ministro Maurizio Martina,  il prefetto Tiziana Costantino, il paron della Brembo Alberto Bombassei, i parlamentari Enrico Piccinelli, Giovanni Sanga, Pia Locatelli, Elena Carnevali, Gregorio Fontana e Giuseppe Guerini, il presidente della regione Roberto Maroni, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, il vescovo Francesco Beschi, il presidente della provincia Matteo Rossi, il presidente della Camera di Commercio Paolo Malvestiti, il procuratore Walter Mapelli e il direttore del carcere Antonino Porcino. 

Ore 11.12 – Un passaggio anche per i giovani, ricordando come 4 laureati magistrali su 5 a Bergamo riescono a trovare lavoro entro un anno e di come i ricercatori siano riusciti a mettersi in luce a livello nazionale con diverse pubblicazioni.

Ore 11.10 – Il rettore ripercorre la dorsale della cultura, che si realizza con la collaborazione tra Università e territorio: da città alta a Sant’Agostino al nuovo collegio Baroni, presto la Montelungo, poi via dei Caniana e Dalmine.

Ore 11 – Prende la parola il rettore Remo Morzenti Pellegrini che, commosso, ha ricordato il professor Fulvio Manara, Daniele Micheli e Simona Negroni del servizio ausiliari, la dottoressa Yasuko Igushi e la professoressa Marida Bertocchi scomparsi recentemente.

Inaugurazione anno accademico 2016/2017

Ore 10.55 – Le note dell’Inno di Mameli hanno accolto l’ingresso del Presidente Mattarella.

Inaugurazione anno accademico 2016/2017

Ore 10.45 – Mentre l’Aula continua a riempirsi, il rettore dell’Università degli Studi di Bergamo Remo Morzenti Pellegrini è a colloquio con il Capo dello Stato in una sala privata dell’ateneo.

Inaugurazione anno accademico 2016/2017

Ore 10.40 – L’Università di Bergamo si prepara ad inaugurare l’anno accademico 2016/2017: in attesa del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nell’Aula Magna di Sant’Agostino stanno facendo il loro ingresso, insieme alle autorità, docenti e rettori di altri atenei tra i quali Pavia, Trieste, Brescia, Bocconi e Uilm di Milano.

Inaugurazione anno accademico 2016/2017

Dopo la serata da brividi al teatro Donizetti, con il concerto del maestro Riccardo Muti, continua la visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Bergamo: il capo dello Stato, atterrato nel tardo pomeriggio di martedì 29 novembre all’aeroporto di Orio al Serio, nella mattinata di mercoledì 30 incontrerà gli studenti dell’Università degli Studi di Bergamo.

Ad attenderlo attorno alle 11 nell’Aula magna di Sant’Agostino, sede del polo umanistico, ci sarà il rettore Remo Morzenti Pellegrini: l’occasione è l’inaugurazione dell’anno accademico, con la lectio magistralis affidata allo storico dell’arte e docente ordinario all’Università di Palermo Philippe Daverio, centrata sul tema “L’Europa che vorremmo: quella della cultura”.

Un incontro, quello tra Mattarella e gli studenti, simbolo dell’attenzione che il Presidente della Repubblica ha sempre riservato ai giovani: a loro ha confidato di svolgere un ruolo simile a quello dell’arbitro nelle partite di calcio e di sognare un Paese capace di sentirsi una vera comunità, li ha spronati a muoversi in Europa e nel mondo lasciando ovviamente sempre aperte le porte per un loro ritorno per riportare nella nostra società conoscenze e professionalità, ha chiesto a gran voce che le loro visioni abbiano maggiore spazio.

“L’attitudine dei giovani a diventare protagonisti della propria storia costituisce l’energia vitale di un Paese – aveva detto all’inaugurazione in agosto della 37esima edizione del Meeting dell’Amicizia tra i popoli a Rimini – Il talento non va nascosto sotto terra ma investito con coraggio. L’Italia siete voi, è fatta dai giovani che come voi, in tante parti del Paese, stanno mettendo in gioco le loro qualità, le loro idee e le loro esperienze. Usate la vostra libertà per costruire un futuro migliore. Non restate a guardare”.

Per questo la visita in Università è il momento più atteso della seconda giornata bergamasca del Presidente della Repubblica, anche se non è previsto alcun intervento: non è del tutto escluso, però, che Mattarella possa prendere la parola di fronte agli studenti e ai professori prima di congedarsi e proseguire la sua visita tra la Basilica di Santa Maria Maggiore, dove incontrerà il vescovo Beschi, Piazza Vecchia e la biblioteca civica “Angelo Mai”.

Bergamonews seguirà in diretta tutta la visita del Presidente, dall’aula magna di Sant’Agostino fino alla passeggiata in piazza Vecchia, ultimo congedo prima di recarsi all’aeroporto di Orio al Serio, dove il Falcon dell’Aeronautica militare lo riporterà nella Capitale.

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