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Stanze per stranieri, l’accoglienza tra leggerezza e poesia

In Porta Sant'Agostino la mostra di Jochen Fischer, Domenico Pievani, Susanne Windelen. Domenica 27 novembre performance musicale di Adelio Leoni e Roger Rota.

È un’atmosfera di leggerezza e di poesia quella che si respira alla mostra “Stanze per stranieri” allestita fino al prossimo 27 novembre nello spazio espositivo dentro Porta Sant’Agostino.

Il luogo, soglia e confluenza delle relazioni umane e culturali attraverso l’antica città fortificata, è di per sè suggestivo e simbolico. L’arte di tre artisti contemporanei, Domenico Pievani, Jocken Fischer, Susanne Windelen, “rilegge” questi spazi nel segno del confronto vivo, vibrante sui temi dell’identità, dell’alterità, dell’inclusione, del viaggio, sia esso esistenziale o periegetico.

Gli artisti, di diversa formazione e provenienza, si conoscono da vent’anni e dialogano da molto tempo nel segno di una estetica della semplicità e del quotidiano, esplorando scultura, installazione, disegno, fotografia, video, objet trouvé, con operazioni artistiche e concettuali tra il letterario, il filosofico, l’installativo, il performativo.

In mostra il linguaggio degli autori si esprime in efficace sintonia con gli spazi. Al piano terra ci accoglie una casa-tenda capovolta, volatile aeromobile sorretto da contrappesi d’acqua, metafora di ogni instabilità identitaria. Alle pareti, lungo le scale, costeggiamo una geografia di piatti dipinti con mani, volti, oggetti, icone del quotidiano, di Jochen Fischer, che interpreta tra ironia e disincanto il senso conviviale dello stare insieme.

Tra evocazioni di kafkiane metamorfosi e memorie tribali dei due artisti tedeschi, sulla soglia della sala si incontra la fotografia di un parterre di sedie, soggetto caro al bergamasco Domenico Pievani, che restituisce la dimensione poetica di un’azione performativa di un workshop tenuto dall’artista in Belgio.

Ma è la grande sala espositiva il terreno della relazione, il luogo della convergenza delle migliori energie espressive.

Le “clouds” di Susanne Windelen punteggiano i muri e il pavimento con ritmo introspettivo, disseminando l’aula di memorie di vita, di giornali, di piccola e grande storia, con effetto di struggente leggerezza.

I piatti di Jochen Fischer, coperti di grafismi e di impronte, preparati come per una cerimonia su fogli che sembrano stampi di ostie, disegnano traiettorie di luce presiedute da totem di vimini.

I graticci appendiabiti di Domenico Pievani, scenograficamente installati laddove la parete è più alta, fissano un racconto di viaggio emozionale e transitorio, fra bagliori neon e memorie cinematografiche, mentre strutture metalliche popolate di biglie e superfici specchianti e sonore giocano con il potere illusorio della visione.

La cifra cromatica del bianco e delle ombre anima la scena espositiva con esiti di innegabile suggestione, grazie anche alla curatela di Enrico de Pascale che di questi artisti ha seguito da vicino il percorso di ricerca. La mostra segue quella realizzata dagli stessi autori lo scorso aprile presso la Civica Galleria d’arte di Singelfingen, e ne rappresenta una significativa sezione rimodulata in funzione degli spazi cittadini.

La mostra è aperta da giovedì a domenica dalle 16 alle 19, sabato e domenica anche dalle 10 alle 12.30. In conclusione dell’evento, è prevista per domenica 27 novembre alle 18.30 la performance musicale di Adelio Leoni e Roger Rota.

 

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