Per il ciclo di incontri Macerie. Il ritorno dei fascisti in Europa, la giornalista Eva Giovannini discute del suo libro “Europa anno zero. Il ritorno dei nazionalismi” (Marsilio, 2015) con l’on. Emanuele Fiano a Trescore, Albergo “Della Torre” in piazza Cavour 28, venerdì 21 ottobre, alle 21.
Introducono il presidente provinciale dell’ANPI, Mauro Magistrati, e l’on. Antonio Misiani.
L’iniziativa è organizzata dall’ANPI provinciale di Bergamo, con l’adesione di Arci, Biblioteca “Di Vittorio” Cgil, Comitato bergamasco antifascista, Fondazione BergamoEuropa, Fondazione Serughetti La Porta, ISREC di Bergamo, Rete Aldo dice 26×1.
Così Eva Giovannini – inviata del programma di Raitre Ballarò. Ha collaborato con le trasmissioni televisive Annozero su Raidue e Piazzapulita su La7 racconta, a proposito del reportage del suo viaggio in sei paesi europei – Regno Unito, Francia, Germania, Ungheria e Grecia e Italia : “Sono due i movimenti che più mi hanno fatto paura. Alba Dorata in Grecia e gli ultranazionalisti di Jobbik in Ungheria. Jobbik in ungherese vuol dire “i migliori”, ma anche “più a destra”: hanno una struttura paramilitare e si richiamano alle croci frecciate delle milizie naziste, odiano gli immigrati e sono antisemiti. Alle ultime elezioni politiche hanno preso oltre il 20% e il loro astro nascente, un giovane deputato di nome Màrton Gyӧngyӧsi, nell’intervista che mi ha rilasciato, ha difeso la formazione di classi speciali per soli bambini rom e la necessità di stilare una lista di tutti gli ebrei nel parlamento ungherese. Orbàn fa politiche sempre più radicali per inseguire il loro elettorato”. – (da rainews.it/dl/rainews/articoli/Il-volto-delleuropa-dei-nazionalismi.-Intervista-a-Eva-Giovannini)
Il ciclo Macerie: la tremenda crisi economica globale che sta determinando un cambiamento radicale nella struttura sociale e politica del mondo, dai luoghi emotivamente e geograficamente più lontani fino alle porte delle nostre case, ha comportato la ricomparsa di movimenti e partiti politici che, più o meno apertamente, hanno i loro valori di riferimento nel fascismo europeo che si pensava sconfitto con la fine della seconda guerra mondiale.
Sfruttando consapevolmente la paura che provoca il diverso da noi, il timore di perdere un benessere materiale sempre più effimero e ora lo spettro della guerra di religione contro “gli infedeli”, per la difesa dei “valori dell’Occidente”, gruppi di neofascisti o comunque di estrema destra consolidano le loro fila e senz’altro aumentano la loro visibilità. E’ necessario sapere di più, capire meglio per attrezzarsi nella quotidiana lotta per la democrazia e la libertà che è tra i compiti fondamentali dell’ANPI; per informare anche le nuove generazioni sulla genesi e sul pericolo del neofascismo.
Gli altri incontri il 10 novembre a Lovere, il 6 dicembre a Dalmine.
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