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Salute

Il 10 ottobre

Obesity Day 2016: iniziative di prevenzione e sensibilizzazione anche a Bergamo

Anche quest’anno, il 10 ottobre, si rinnova l’ormai tradizionale appuntamento con l’Obesity Day, giornata di sensibilizzazione sul problema dell’obesità

Anche quest’anno, il 10 ottobre, si rinnova l’ormai tradizionale appuntamento con l’Obesity Day, giornata di sensibilizzazione sul problema dell’obesità indetta dall’ADI (Associazione italiana di
dietetica e nutrizione clinica) e INCO (Istituto Nazionale per la Chirurgia dell’Obesità) – parte del Gruppo ospedaliero San Donato – accoglie l’invito dell’ADI aprendo in contemporanea le porte delle sue sedi (Policlinico San Pietro di Ponte San Pietro – Bergamo e Istituto Clinico Sant’Ambrogio – Milano) a tutti coloro siano interessati a conoscere meglio (e riconoscere) il tema obesità e soprattutto le opzioni terapeutiche oggi disponibili. Possibilità intorno alle quali ancora oggi resiste molta disinformazione.

I dati, in questo senso, parlano chiaro: circa un milione di italiani soffre di obesità grave. Ma solo 10mila pazienti l’anno scelgono di sottoporsi a un intervento chirurgico risolutore, a fronte di quanti – secondo gli esperti il 99% dei “super-obesi”- potrebbero beneficiarne (dati presentati nel corso del workshop “It’s time to Act on Obesity!” svoltosi durante il recente Congresso congiunto delle Società scientifiche italiane di chirurgia che si è tenuto a Roma a fine settembre). Per disinformazione o paura, o entrambe. Da qui l’importanza iniziative come l’Obesity Day, occasioni preziose per informare correttamente e rompere i tabù e lo stigma sociale che troppo spesso si accompagnano a questa malattia, in linea con quella che è sempre stata la filosofia di INCO fin dalla sua origine nel 2011: curare e prendersi cura della persona, aiutandola a vincere l’obesità.

“INCO è stato progettato per essere un centro unico in Italia, il primo in grado di affrontare e trattare l’obesità con un approccio davvero multidisciplinare, integrato, in una parola completo” osserva il dottor Francesco Galli, amministratore delegato del Policlinico San Pietro e dell’Istituto Clinico Sant’Ambrogio. “L’Istituto si avvale infatti di un team multidisciplinare composto da tutte le professionalità necessarie per la gestione efficace di una malattia multifattoriale particolarmente complessa come l’obesità (chirurghi, internisti, nutrizionisti, dietisti, psicologi e psichiatri,
fisioterapisti dedicati etc). In particolare, si struttura su 3 pilastri: la chirurgica bariatrica, l’area medica-riabilitativa (o riabilitazione nutrizionale), la chirurgia post-bariatrica e ricostruttiva.

Grazie alla compresenza di queste tre aree, il paziente può essere seguito con trattamenti personalizzati in tutto l’iter diagnostico e terapeutico e nel suo percorso di “rinascita”. Forte di una solida esperienza, di una casistica tra le più ampie in Italia (più di 2mila pazienti tra chirurgia bariatrica, riabilitazione nutrizionale e chirurgia post-bariatrica), e di questa visione terapeutica ultidisciplinare, INCO rappresenta oggi un punto di riferimento a livello italiano per la cura dell’obesità. “Grazie al modello Hub&Spoke, con due sedi operative (Istituto Clinico Sant’Ambrogio e Policlinico San Pietro) e sedi satelliti ambulatoriali polispecialistiche dislocate in diverse regioni italiane, i nostri specialisti sono in grado di assicurare a tutti i pazienti, in particolare quelli che provengono dalle regioni d’Italia più lontane, la continuità assistenziale e lo stesso livello di specializzazione e di eccellenza che caratterizza le due sedi principali” continua il dottor Galli.

“L’obesità è una vera e propria epidemia di fronte alla quale non è più possibile attendere, ma è necessario agire” aggiunge il dottor Alessandro Giovanelli. “Il primo passo è riconoscerla e affrontarla come una vera a propria patologia, come una patologia che condiziona, talvolta in maniera importante, la vita di chi ne è affetto. Questa consapevolezza è essenziale per intraprendere, insieme a noi di INCO, il percorso di cura e di cambiamento, un cammino sicuramente non semplice ma possibile. L’obesità infatti – è bene ricordarlo – è una malattia curabile e controllabile. L’importante è affidarsi a centri che abbiano una solida esperienza e specifiche competenze nel campo”.

“Troppo spesso ancora oggi l’obesità è sottovalutata, ridotta a una mera questione di natura estetica o peggio ancora a un vizio, mentre è una patologia subdola e complessa,” conclude Marina
Biglia, presidente dell’associazione di pazienti Amici Obesi Onlus. “Oltre a essere costretti a convivere con le enormi limitazioni che derivano da un indice di massa corporea di un certo tipo, i
pazienti obesi presentano numerose complicanze tra le quali il diabete, l’ipertensione e problemi cardiovascolari”.

Durante la giornata (dalle 9.30 alle 13), nelle aree di maggior afflusso dell’ospedale poste agli ingressi, si potrà seguire un percorso ideale che si snoderà in 5 postazioni, dedicate ai vari aspetti
coinvolti nella prevenzione e cura di questa patologia:
–  Patient management
– Chirurgia
– Area psicologica-psichiatrica
– Area nutrizionale-dietistica
– Amici Obesi

In particolare, nell’area “chirurgia”, “nutrizionale-dietistica” e “psicologica-psichiatrica”, medici di diverse specialità saranno a disposizione per informare e spiegare ai cittadini tutte le opzioni
terapeutiche oggi disponibili ed efficaci per curare l’obesità, da quella medica-riabilitativa a quella chirurgica-bariatrica fino alla chirurgia plastica ricostruttiva, senza trascurare l’aspetto psicologico fondamentale sia nel pre sia nel post intervento per garantirne l’efficacia e ottenere risultati e un cambio di stile di vita duraturo.

L’area “patient management” sarà dedicata invece al primo contatto tra il paziente e la struttura ospedaliera: il patient manager è la figura che segue il paziente fin dall’inizio del suo iter diagnostico e terapeutico, programmandogli visite, esami e controlli periodici e fornendogli tutto il supporto necessario anche da un punto di vista pratico/burocratico. Nell’area “Amici Obesi”, infine, sarà possibile vedere con i propri occhi i risultati che si possono raggiungere con una strategia terapeutica appropriata e scoprire, attraverso le testimonianze
dirette di ex pazienti, come la loro vita sia cambiata radicalmente.

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