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Bassa

“Dimezziamoci i compensi”: il consiglio comunale di Romano non ci sta

Destinare la metà dei compensi dei politici a favore delle famiglie romanesi bisognose: è questo il contenuto della mozione, poi bocciata, presentata nel corso dell’ultimo consiglio comunale dal consigliere di Forza Italia Marinella Siepi (nella foto).

Dei 6 consiglieri che compongono la minoranza (a parte la stessa proponente della mozione che ha votato a favore e un assente) 4 si sono astenuti dalla votazione decretando, assieme ai voti contrari dei 10 consiglieri di maggioranza, la bocciatura della mozione.

“Sono basita – ha dichiarato la stessa Siepi – perché la mozione in questione non è nemmeno stata discussa. A Romano sono molte le famiglie disagiate: quei soldi, mediante la creazione di un apposito fondo, potrebbero essere impiegati per il loro sostegno. Sono stata aggredita, ma ho preferito il silenzio alle accuse”.

Ciò che verrebbe accantonato attraverso la rinuncia del 50% delle indennità di carica e dei gettoni di presenza di sindaco, assessori, consiglieri e presidente del consiglio si aggirerebbe, secondo un calcolo approssimativo, intorno ai 10mila euro all’anno. Risorse che, secondo l’ex assessore al Bilancio nonché attuale consigliere in minoranza per “Progetto Romano” Luciano Dehò, potranno servire a ben poco.

“Mi sono astenuto al momento della votazione – ha spiegato Dehò – per premiare, quantomeno, l’indirizzo della mozione presentata da Siepi. Questa è demagogia. Nello scorso mandato la stessa mozione era stata presentata dal Pd, che allora occupava i banchi dell’opposizione, era stata rigettata dalla maggioranza. Con un bilancio come quello di Romano, poi, basta il volere della giunta comunale per istituire un fondo analogo a quello richiesto all’interno della mozione”.

“I compensi – ha continuato – sono già troppo bassi perché possano essere dimezzati. Senza un adeguato stipendio, inoltre, si potrebbe incorrere in un calo in termini di qualità del lavoro svolto dagli amministratori. Questa non è la strada giusta”.

Dello stesso parere anche Francesco Arlanch, consigliere in maggioranza nella lista civica di supporto al sindaco Sebastian Nicoli: “È una provocazione. Parlare di una decurtazione delle indennità del 50% è totalmente inverosimile. Con poco più di mille euro il sindaco dovrebbe, quindi, amministrare una città di circa 20mila abitanti con annesse le responsabilità penali e civili che ne derivano? È inattuabile”.

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