A volte sei in silenzio con un amico e ti accorgi del valore e della bellezza di quel silenzio. Non hai bisogno di parole, di dimostrazioni, di gesti. Ti basta averlo accanto.
E in quel silenzio c’è tutto.
Capitava spesso con te, caro don Giancarlo, quando nelle nostre sere per preparare un incontro o una riflessione, quando facevamo una camminata insieme, anche davanti ad un caffè. Un silenzio che era vastissimo e altrettanto intenso come le parole che poi lo interrompevano o dei pensieri che lo costellavano.
Ti ho conosciuto da vicino quando sei stato parroco a Sorisole. Ricordo ancora quel sabato sera del tuo ingresso in parrocchia. Poi ci siamo conosciuti un po’ per volta.
Per una riunione, al campo giovani in Val di Rabbi, il bollettino parrocchiale, l’insegnamento e la riscoperta di don Rubbi.
Un’amicizia che nasceva, cresceva, si consolidava nel tempo mentre la vita ci metteva alla prova su diversi fronti. Anche nella perdita dei nostri cari.
Ora che il Signore ti ha accolto nelle sue braccia, c’è un nuovo silenzio. Un silenzio che sono sicuro mi aiuterai ad imparare. Grazie di tutto.
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