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La testimonianza

Amatrice, volontario bergamasco a due passi dal Papa: “Emozione indescrivibile”

Battista Santus, presidente della Croce Blu di Gromo, da qualche giorno è tornato ad Amatrice: martedì mattina ha incontrato Papa Francesco, in visita alle persone terremotate.

Una visita inaspettata, intima e riservata: Papa Francesco martedì 4 ottobre è arrivato ad Amatrice a bordo di una Golf con i vetri oscurati, incontrando gli studenti delle elementari e delle medie della scuola provvisoria realizzata dalla Protezione civile del Trentino.

All’uscita, però, il pontefice si è soffermato per qualche minuto anche con i volontari attivi ad Amatrice: tra loro c’era anche Battista Santus, presidente della Croce Blu di Gromo e Responsabile Nazionale Anpas di Protezione civile per mezzi e materiali che, dopo aver affrontato l’emergenza nelle ore immediatamente successive al sisma dello scorso 24 agosto, da qualche giorno è tornato nel Centro Italia per dare seguito alla prima fase operativa.

Qualche sentore che potesse arrivare Papa Francesco c’era – ammette Battista Santus – Ma l’avevamo letto solamente sul giornale ed erano solamente ipotesi. Martedì mattina, invece, Bergoglio è arrivato per davvero: in auto e non in elicottero come tutti gli altri capi di Stato. Si è diretto subito alla scuola, intrattenendosi un quarto d’ora circa: una volta uscito ha detto due parole alla gente, ringraziando il volontariato e rivolgendo parole di conforto per la popolazione. Poi credo si sia spostato per andare ad Arquata del Tronto”.

Un incontro emozionante, come pochi, ma che non ha tradito l’immagine che il presidente della Croce Blu di Gromo: “Una visita riservata, come è nel suo stile – conferma – Così da vicino non l’avevo mai visto e vederlo in un contesto particolare come questo, dove come Anpas siamo presenti da un mese, è stata un’emozione indescrivibile. Ha ringraziato tutti coloro che hanno lavorato in aiuto a queste popolazioni, ha promesso di pregare per loro: la visita è stata esattamente come me l’ero immaginata, con un approccio diretto con i ragazzi e con la gente che è nel suo dna”.

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