Nonostante le previsioni della mattinata di domenica 2 ottobre, il sole non si è fatto aspettare troppo e nel pomeriggio ha illuminato le numerose scuole partecipanti all’evento “La scuola in Piazza!”, allestito lungo il Sentierone, e il grandissimo pubblico in coda fuori dal Teatro Donizetti in attesa dell’inizio delle due conferenze previste per la prima domenica dedicata alla XIV edizione di BergamoScienza.
Il chirurgo plastico Benoit Lengelé, introdotto da Giuseppe Remuzzi, nell’incontro “Face/off: l’avventura scientifica del trapianto facciale e della bioingegneria” ha raccontato al vasto pubblico dei lunghi anni di ricerca che hanno portato lui e la sua equipe a compiere il primo trapianto di faccia al mondo, avvenuto ad Amiens nel 2005 per il caso di Isabelle Dinoire:
“È stata un’avventura commuovente”, è stato il suo primo commento. “Non avrei mai pensato di compiere un’impresa simile. Se mi aveste detto, all’inizio dei miei studi, che avrei partecipato al primo trapianto di faccia non ci avrei mai creduto. Per secoli è stata una realtà trasgressiva, un pensiero proibito. Adesso, grazie alla straordinaria evoluzione delle conoscenze mediche e scientifiche, la fantascienza è diventata scienza. Certo, le questioni etiche attorno alla provenienza dei tessuti molli trapiantati sono reali, ma il trapianto di faccia non è più da considerarsi come una maschera dietro cui nascondersi, ma come una nuova interfaccia del singolo con il mondo esterno, che è in grado, concretamente, di migliorare la vita di una persona gravemente provata dalle tragiche esperienze subite. E sono sicuro che chi solleva questioni etiche non conosce una persona sfigurata e, di certo, non sa la meraviglia di un sorriso riportato finalmente alla luce.” Il pubblico a questo punto era visibilmente emozionato.
Non c’è stato quasi il tempo di concludere la conferenza di Lengelé, che la lunga coda formatasi fuori dal Teatro Donizetti – circa 600 persone! – premeva per entrare ad assistere al secondo atteso ed interessantissimo incontro del pomeriggio: “Big Data: la rivoluzione digitale nella scienza e nella società” con il fisico Mario Rasetti, introdotto da Giovanni Tonon, che ha raccontato di quanto sia “una grandissima emozione vedere un così ampio teatro pieno per una mia conferenza. Siamo nel mezzo di una nuova rivoluzione: la rivoluzione digitale, che vede come protagonisti proprio noi stessi in qualità di produttori di dati che portano alla creazione di una ‘galassia di dati’”.
I dati che produciamo ogni giorno sono tantissimi: 410 miliardi di email e 35 miliardi di SMS, corrispondenti a 323 miliardi di copie di “Guerra e Pace”, notoriamente un libro lunghissimo.
“Con gli strumenti attuali del data science”, ha proseguito Rasetti, “siamo in grado di utilizzare questi dati e le tracce da loro lasciate per fare delle predizioni sull’andamento della nostra società e per contribuire in maniera attiva nella ricerca scientifica riguardo a tematiche quali le previsioni sul clima, il consumo delle risorse e la diffusione epidemiologica delle malattie. Tuttavia, è certo che nessun algoritmo potrà mai sostituire e riprodurre il cervello umano perché, parafrasando Emily Dickinson, il cervello è molto più ampio del cielo e i dati sono solo il mezzo per accedervi”.
I prossimi appuntamenti da non perdere sono i laboratori per scuole e privati che da lunedì 3 ottobre animeranno Bergamo e provincia (segnalo, in particolare, “Riciclare e risparmiare – noi e la scienza possiamo differenziare”, allo Spazio Viterbi di via Tasso e “Scienziati squilibrati”, al Convento di San Francesco in Città Alta), la proiezione del film “Lo and Behold – Internet: il futuro oggi” di W. Herzog nella serata di lunedì 3 all’Auditorium di Piazza Libertà e l’evento “Start Cup Bergamo: idee d’impresa in gara” di mercoledì 5 nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Bergamo, sede Sant’Agostino.
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