Sta facendo il giro del web, a metà tra l’indignazione e facili battute, il caso che ha visto suo malgrado protagonista la giornalista sportiva di Sky Sport Diletta Leotta alla quale un hacker ha sottratto e poi diffuso in rete alcuni scatti intimi.
Materiale sottratto indebitamente dallo smartphone che ha fatto il giro del web in pochissimo tempo, a colpi di tweet e alla velocità di condivisioni virali: la giornalista ha immediatamente denunciato l’accaduto alla polizia postale che ora proverà a risalire all’autore della violazione e a chi ha poi contribuito alla diffusione delle fotografie e di un video.
L’ufficio stampa di Diletta Leotta qualche ora più tardi ha diramato una nota con la quale ha condannato fermamente l’accaduto spiegando che “il telefono portatile di Diletta è stato hackerato e alcune sue foto privatissime di alcuni anni fa, in realtà insieme ad evidenti fotomontaggi, in queste ore sono distribuite in rete da moltissime persone”.
“Diletta – continua il comunicato – ha subito una gravissima violazione della privacy, è amareggiata ma nello stesso tempo indignata e pronta a gestire questa vicenda. Il suo pensiero è rivolto a ragazzi più giovani, magari meno solide, cercando di condividere la sua esperienza sul fatto che chiunque distribuisce con leggerezza una foto privata magari di un amico, di una fidanzata o di una ex senza chiedere il suo consenso commette un reato. Questo è ciò che tutti i ragazzi devono avere bene in mente perchè una condivisione su WhatsApp o sui social, che non hanno sistemi di controllo dei materiali che transitano su di loro, diventa incontrollabile e senza possibilità di ritorno. E che la denuncia alla Polizia di Stato sé la prima cosa da fare”.
In rete, parallelamente, si è scatenato un dibattito e la memoria è andata subito al caso di Tiziana Cantone, la giovane che pochi giorni fa si è tolta la vita dopo che sul web erano circolati alcuni suoi video intimi.
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