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Scanzorosciate

Bimba di 3 anni al parco aggredita dalle vespe

Una nostra lettrice ci tiene a ringraziare i medici che hanno soccorso sua figlia di 3 anni che, il giorno di Ferragosto, in un parco è stata punta da 4 vespe

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una nostra lettrice di Scanzorosciate che ci tiene a ringraziare i medici che hanno soccorso sua figlia di 3 anni che, il giorno di Ferragosto, in un parco è stata punta da 4 vespe:

“Il giorno di Ferragosto mi trovavo con le mie tre figlie e mio marito a spasso per le colline di Scanzorosciate. Giunti in località San Pantalone le bimbe hanno voluto fare una pausa nel bel parco giochi che si trova all’inizio della salita per Tribulina.

Dopo circa mezz’ora di gioco una delle mie gemelle di tre anni ha deciso di salire su un piccolo scivolo, quando appoggiando la manina sul corrimano è stata avvolta da uno sciame di vespe: vi lascio immaginare prima il suo grido e poi lo spavento di tutta la famiglia!

Una manciata di secondi e trascino fuori dallo scivolo la mia bimba che comprensibilmente gridava e piangeva. Dopo averla messa seduta su una panchina io e mio marito abbiamo iniziato a cercare eventuali segni di punture di vespa. Solo dopo qualche istante abbiamo iniziato a vederle: una, due, tre, quattro punture inizialmente sul braccino sinistro che nel frattempo iniziava a gonfiarsi soprattutto sulla mano.

Io e mio marito non sapevamo cosa fare: eravamo a piedi e lontano da casa… intorno a noi il deserto di un classico Ferragosto di provincia e nessun parente che rispondeva al telefono.

Nella mia testa il pianto ininterrotto della mia bimba con più di quattro punture di vespa e il timore di reazioni allergiche (mio marito è un soggetto fortemente allergico). Proprio mio marito ha deciso di chiamare il 112 per chiedere almeno un consiglio su cosa fare: nella testa di entrambi il dubbio era di esagerare ma c’era anche la paura che potesse peggiorare la situazione dato il gonfiore del braccino.

Il 112 ci passa un medico col quale ci confrontiamo e al quale esprimiamo i nostri dubbi: il medico, gentilissimo, decide di non rischiare data la tenera età di mia figlia e il numero di punture.

Nel frattempo compare un gentile signore allertato dal pianto della mia bimba e si stupisce dell’accaduto perché, dice, il parco è sempre frequentato. Purtroppo dopo una breve ricognizione torna da noi e ci riferisce che delle vespe hanno fatto un nido proprio all’interno del corrimano dello scivolo… a questo punto le sue parole sono interrotte dalla sirena dell’ambulanza. Una bravissima infermiera ci rassicura ma su indicazioni del medico conduce la mia bimba e me in ospedale per accertamenti.

L’infermiera mi spiega che il rischio di choc anafilattico è limitato ai primi minuti cosicché io mi tranquillizzo. In ospedale antistataminici e un breve periodo di osservazione tra le coccole delle infermiere di Alzano Lombardo come pranzo di Ferragosto.
La dottoressa del Pronto soccorso pediatrico successivamente mi dà indicazioni per l’antistaminico, mentre l’antibiotico solo se il gonfiore persistesse e nel caso di riportarla in ospedale. Il resto della truppa nel frattempo era stato recuperato da mia mamma e mio marito non ancora del tutto tranquillo ci ha raggiunto in ospedale dove ci hanno dimesso poco prima delle 14.

La morale di questo episodio è che con i bimbi piccoli non bisogna mai sottovalutare le situazioni e nel dubbio vale la pena confrontarsi col 112. Vorrei ringraziare per la loro gentilezza medici e infermieri dell’ospedale di Alzano e i volontari della Crocerossa”.

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