È un derby tutto bergamasco quello che si giocherà tra pochi mesi nel centrosinistra chiamato a scegliere il candidato da contrapporre a Roberto Maroni per le regionali del 2018. In campo ci sono il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e il ministro all’Agricoltura Maurizio Martina.
Ai due bergamaschi si aggiungono Alessandro Alfieri, segretario regionale del Pd, e Lorenzo Guerini, vicesegretario nazionale del Partito Democratico e uomo di fiducia del premier Matteo Renzi.
Basterà attendere il prossimo 10 settembre, quando sarà in calendario l’assemblea regionale del Pd e all’ordine del giorno le elezioni regionali sono appena dopo la voce sulla campagna referendaria.
“La fase politica è in evoluzione e dobbiamo prepararci con largo anticipo alle elezioni regionali – spiega il segretario regionale del Pd, Alessandro Alfieri -. In Lombardia partiamo da sfavoriti e sarebbe un delitto farsi ingannare da dodici sindaci su dodici che abbiamo conquistato nei Comuni capoluogo. Il centrodestra in Lombardia è da sempre maggioritario”.
La scelta del candidato avverrà con le primarie. E se Alfieri può contare sulle recenti vittorie del centrosinistra a Varese e Milano, mentre Lorenzo Guerini sarebbe l’uomo di fiducia di Matteo Renzi, per conquistare l’elettorato lombardo Gori giocherebbe a suo favore il passato da manager televisivo – ideale per attrarre i voti fuori dal centrosinistra –, il ruolo di regista nel lavoro di squadra portato avanti tra i Comuni di Brescia, Cremona e Mantova, oltre ad aver appoggiato Sala nella vittoria a Milano.
Per l’altro bergamasco in gara, il ministro all’Agricoltura Maurizio Martina, conterebbe il suo successo di Expo e la sua vicinanza al Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Intanto si scaldano i muscoli. Il prossimo 10 settembre è vicino e potrebbe riservare sorprese bergamasche per la corsa al Pirellone.
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