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Bandiera verde

La “Carovana” di Legambiente premia la Teb per il tram delle valli

Quest’anno Legambiente Lombardia premia Tramvie Elettriche Bergamasche S.p.a per la capacità di promuovere con successo una mobilità sostenibile ad efficiente sotto il profilo ambientale, collegando città e montagna grazie al Tram delle Valli.

Quest’anno Legambiente Lombardia premia Tramvie Elettriche Bergamasche S.p.a per la capacità di promuovere con successo una mobilità sostenibile ad efficiente sotto il profilo ambientale, collegando città e montagna grazie al Tram delle Valli.

“Con questa bandiera verde Legambiente intende riconoscere il positivo risvolto ambientale della scelta strategica operata negli anni da TEB di creare un efficiente sistema di trasporto su rotaia che ha permesso di avvicinare la Valle Seriana alla città, favorendo una mobilità più sostenibile e abbattendo il traffico su gomma che congestionava le strade provinciali – sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – La tramvia è un buon esempio della possibilità da parte degli enti pubblici di realizzare obiettivi importanti per i piccoli comuni”.

La linea tranviaria interurbana Bergamo-Albino, inaugurata nel 2009 sfruttando parte del sedime della dismessa ferrovia storica, collega il centro urbano del capoluogo alla Valle Seriana, per una lunghezza di 12,5 km. La T1, a oltre sette anni dalla sua apertura, riscontra altissimi livelli di gradimento tra gli utenti ed è arrivata a trasportare circa 3,5 milioni di viaggiatori nel 2015 consentendo a persone di tutte le fasce d’età e categorie sociali di spostarsi in maniera ecologica ed efficiente, abbandonando di fatto l’automobile. Il 19 maggio 2016 presso la sede TEB di Ranica è stata presentata una lettera d’intenti per estendere la linea tranviaria T1 da Albino a Vertova, che ha trovato ampio consenso. La Comunità Montana della Valle Seriana ha stanziato 35 mila euro per l’aggiornamento dello studio di fattibilità promosso da TEB già nel 2003, mentre proprio in questi giorni i Comuni di Albino, Gazzaniga, Fiorano al Serio e Vertova, territorialmente interessati dallo sviluppo della linea tranviaria, si sono impegnati a conservare la possibilità di uso del sedime e ad integrare la nuova previsione nella propria strumentazione urbanistica. Mentre la Provincia di Bergamo, ha riconosciuto nel proprio PTCP l’estensione della linea T1 come un’opera strategica del territorio.

“Il progetto di prolungamento della tramvia è un passo avanti importante per uno sviluppo sostenibile e di qualità della Valle – sottolinea Nicola Cremaschi, presidente di Legambiente Bergamo – Il Tram è uno strumento efficace di rigenerazione del tessuto sociale, economico, culturale e produttivo, un’infrastruttura poco invasiva del territorio, ma al contempo socialmente molto accessibile. L’auspicio è che presto possa concretizzarsi il prolungamento della T1 fino a Vertova e l’attivazione della linea verso la Val Brembana”.

Carovana delle Alpi

La campagna d’informazione di Legambiente dal 2002 si prefigge l’obiettivo di informare sulla gestione delle risorse montane e promuovere la tutela del paesaggio, in un territorio che racchiude 13 parchi nazionali, 61 parchi regionali e 260 grandi riserve naturali. Tra i temi trattati negli incontri divulgativi e nelle attività di aggregazione, si annoverano approfondimenti sull’agricoltura, che sul versante italiano si sta progressivamente riducendo a causa delle difficili condizioni orografiche, della frammentazione fondiaria, dell’emigrazione verso i centri urbani e industriali; focus sulle foreste montane che, oltre a costituire l’habitat privilegiato di molte specie animali e vegetali, svolgono molteplici funzioni vitali per il territorio alpino; dialoghi sullo sviluppo di uno stile di turismo che punti sulla salvaguardia ambientale, sulla valorizzazione delle tipicità locali, sulla destagionalizzazione e sul rispetto, la conservazione e la promozione dell’identità culturale e sociale delle popolazioni locali; tematiche prioritarie, inoltre, sono la produzione di energia, in gran parte idroelettrica, troppo spesso impattante, l’efficienza del sistema di trasporti e la difesa del suolo, soprattutto in quelle zone che presentano un accentuato dissesto idrogeologico, frutto spesso di uno sviluppo territoriale incontrollato e di urbanizzazione e industrializzazione eccessive.

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