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Venerdì pomeriggio

Basta preghiere per strada, rivolta in via Cenisio: in 40 sfondano la porta della moschea fotogallery

E’ scoppiata la rivolta in via Cenisio a Bergamo: nel primo pomeriggio di venerdì 22 luglio un gruppetto di persone che si era ritrovato per strada a pregare, vista la chiusura che da qualche settimana ha interessato il Centro Islamico Culturale, ha forzato la porta della moschea entrando all’interno. Alle 17.20 quando sembrava tornata la calma si è visto del fumo nero uscire da una finestra della moschea: evidentemente un incendio all’interno.

Alle 17.40 è arrivata sul posto, in via Cenisio, anche un’ambulanza per soccorrere qualcuno che era rimasto dentro la moschea. Intanto in via Cenisio continua la protesta dei fedeli musulmani che chiedono l’intervento del sindaco di Bergamo Giorgio Gori. Qui la diretta di Mauro Paloschi e Luca Bassi.

Una protesta organizzata per contestare da una parte la decisione del presidente Mohamed Saleh di chiudere il centro, costringendoli di fatto a rimanere per strada, e dall’altra l’ordinanza del Comune di Bergamo che prevede una multa da 100 a 200 euro proprio per chiunque intralci il passaggio pedonale su suolo pubblico o l’ingresso a edifici pubblici o privati.

Protesta iniziata con toni e modalità pacifiche ma che poi ha preso un’altra piega: un gruppetto di persone, circa 40 secondo le prime stime, ha forzato la porta di ingresso del Centro Culturale Islamico mentre un’altra trentina è rimasta all’esterno dell’edificio.

Sul posto Polizia e Carabinieri stanno ascoltando i presenti e valutando il da farsi.

Le quaranta persone che hanno forzato l’ingresso hanno annunciato che continueranno la protesta a oltranza, finchè non riavranno uno spazio dove pregare.

Queste persone non fanno parte del nostro gruppo – ha tuonato Mohamed Saleh -. È gente pericolosa, simile a quelli che compiono attentati”. 

Dopo lo sgombero della moschea alcuni musulmani sono rimasti in strada a pregare, a quel punto le forze dell’ordine sono intervenute sospendendo la preghiera e chiedendo a tutti i documenti.
Ecco qui il terzo video della protesta nel tardo pomeriggio di venerdì 22 luglio.

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