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La firma

Accordo fatto con Provincia e Comune: l’Università di Bergamo si espande ancora

Nuovi spazi, nuove proposte, nuovi orizzonti culturali: l’Università di Bergamo continua la sua crescita, e si espande ancora.

Martedì 12 luglio si è tenuta la conferenza stampa post consiglio d’amministrazione e senato accademico presieduta dal Rettore dell’Università Remo Morzenti Pellegrini. Presenti anche il presidente della provincia di Bergamo Matteo Rossi, l’assessore all’Urbanistica Francesco Vallesini, Giuseppe Giovanelli di Ateneo Bergamo Spa, la prorettrice delegata Stefania Maci e il professore Kolsch che si occupa delle relazione con l’estero dell’università.

Si è parlato prima di tutto del riconoscimento del contributo che la sezione provinciale doveva all’Università, onere che sarà riconosciuto non sotto forma di denaro ma con la compensazione di un immobile a tempo indeterminato di via Fratelli Calvi (tre palazzine e il parcheggio che equivalgono a 2000 mq di superficie). Questa struttura servirà per ampliare la sede in via Caniana, per sviluppare il polo giuridico economico e per riposizionare gli uffici dell’amministrazione.

Il presidente della provincia, Matteo Rossi, ha invece sottolineato come questo “sia un grande passo in avanti per il riconoscimento del valore dell’Università sul territorio, nonché l’inizio di una nuova collaborazione che partirà dopo la fine dell’estate”.

A partire dalla seconda metà del 2017 inizieranno i lavori di ristrutturazione del chiostro piccolo di Sant’Agostino e del rifacimento delle facciate del chiostro grande. Il bando di 6,5 milioni di euro spetterà all’università mentre la progettazione dei lavori sarà a carico del Comune. Tutto questo per completare il polo umanistico e per ampliare gli spazi di studio per gli studenti e della biblioteca.

Soddisfatta anche Stefania Maci, che ha invece voluto rimarcare i numeri ottenuti negli ultimi anni dall’UniBg: 16mila studenti iscritti all’università (il 40% proviene da fuori provincia, il 6% dall’estero) e l’accreditamento di tutti i corsi da parte del ministero di cui sette sono tenuti in lingua inglese.

Per gli studenti dei vari indirizzi, l’università ha inoltre stipulato accordi con gli Atenei in tutto il mondo: Germania, Cina, USA, Brasile, Iran, e Vietnam. Per ora gli studenti che partecipano all’Erasmus o ad altre attività europee sono 350, mentre gli studenti stranieri che provengono dall’estero sono circa 150. Ma l’obiettivo del professor Kalsci è quello di aumentare gli scambi dall’estero nei vari corsi.

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