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La strage

Maria, 33enne uccisa in Bangladesh dall’Isis: era in trasferta per mantenere la famiglia fotogallery

Maria Riboli, 33enne di Solza, è una delle venti vittime dell'assalto jihadista a Dacca. Lascia il marito e una figlia di due anni e mezzo

Si trovava a Dacca per lavoro, per mantenere la famiglia dopo che il marito Simone Codara era rimasto disoccupato e nel frattempo curava la loro piccola Linda di 2 anni e mezzo. Maria Riboli, 33enne originaria di Vigano San Martino ma che abitava da qualche anno a Solza, è una delle venti vittime dell’assalto jihadista messo a segno nella serata di venerdì 1 luglio nel ristorante Holey Artisan Bakery della capitale del Bangladesh, in cui sono morte 20 persone, tra cui 9 italiani.

Secondo quanto ricostruito,  sembra che la 33enne fosse seduta a un tavolo del bar con altre cinque persone quando i terroristi hanno fatto irruzione nel locale. C’è chi parla di una granata lanciata proprio sotto il loro tavolo, con un’esplosione che ha provocato la morte dei sei, tra cui la bergamasca.

E’ successo tutto intorno alle 21:20 ora locale (le 17:20 in Italia). Dopo aver ucciso due poliziotti, i terroristi hanno preso in ostaggio almeno venti persone.

Agli altri clienti presenti è stato chiesto di recitare alcuni versi del Corano: chi riusciva è stato risparmiato dai jihadisti, gli altri sono stati torturati e poi decapitati.

Oltre un centinaio di uomini del Battaglione di azione rapida hanno assaltato il ristorante, dove si erano asserragliati dai sette ai dieci terroristi. Le teste di cuoio nella notte avevano cercato di trattare con loro, ma senza risultato.

Un sito legato all’Isis, Amaq, che aveva già pubblicato la rivendicazione del Califfato all’attacco, ha diffuso foto di presunte vittime all’interno del ristorante.

Maria Riboli si trovava in Bangladesh per controllare la produzione della ditta di tessuti di Luca Tassetti, con il quale collaborava da una quindicina d’anni. Viaggiava spesso per lavoro, tra Cina, India e Giappone. Chi la conosce la descrive come una grane lavoratrice.

Maria Riboli, uccisa dall'Isis in Bangladesh

Da quando si era sposata con il suo Simone, nel 2006, si era trasferita a Solza, in via Rossini 34. Aveva comunque mantenuto i legami con il paese di Vigano San Martino, dove abitano i genitori, e anche con di Borgo di Terzo. La sua abitazione infatti ricade nella parrocchia di Borgo, dove aveva fatto per anni la catechista.

I familiari sono già partiti alla volta del Bangladesh per il riconoscimento della salma, che nel frattempo è stata composta all’obitorio di Dacca.

Tra i più scossi per la notizia della morte di Maria Riboli, il sindaco di Borgo di Terzo, Giovanni Vavassori: “Conoscevamo tutti Maria in quanto da giovane aveva frequentato la nostra parrocchia – le parole del primo cittadino, in lacrime – l’abbiamo vista crescere. Una persona stupenda. E’ una notizia che ci fa molto male e che colpisce l’intera comunità. Siamo vicini alla famiglia e in questi giorni organizzeremo qualcosa per ricordarla”.

casa maria riboli
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