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Sabato 18 giugno

Giornata mondiale del rifugiato: a Bergamo 800 migranti coinvolti in progetti di volontariato

Il Comune di Bergamo, il Coordinamento provinciale bergamasco degli Enti locali per la Pace e i diritti umani, Caritas, Confcooperative Bergamo, Forum provinciale per l'accoglienza dei richiedenti asilo e Progetto SPRAR propongono alcune iniziative per celebrare la ricorrenza.

Lunedì 20 in tutto il mondo è la Giornata mondiale del rifugiato, una celebrazione indetta nel 2000 dalle Nazioni Unite per commemorare l’approvazione nel 1951 della Convenzione sui profughi da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Sabato 18 giugno il Comune di Bergamo, il Coordinamento provinciale bergamasco degli Enti locali per la Pace e i diritti umani, Caritas, Confcooperative Bergamo, Forum provinciale per l’accoglienza dei richiedenti asilo e Progetto SPRAR propongono alcune iniziative per celebrare la ricorrenza. L’appuntamento è fissato alle ore 16.30 nello spazio antistante la Prefettura di via Tasso, per un presidio di sensibilizzazione sul tema dell’accoglienza ai flussi migratori che da anni ormai si dirigono verso il nostro Paese. Interverrà il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori e si leggeranno alcune pagine del libro di Francesca Ghirardelli “Solo la Luna ci ha visti passare”, storia vera del viaggio dalla Siria all’Olanda di Maxima, una ragazza quattordicenne siriana.

Dalla prefettura partirà la “Marcia per i diritti del rifugiato”, una camminata verso Bergamo Alta e Piazza Vecchia dove è in programma un piccolo spettacolo teatrale, realizzato e costruito, con la collaborazione della compagnia Brincadera, dai richiedenti asilo accolti in città nell’ambito dello SPRAR, progetto supportato dal Ministero degli Interni. “Escargot”, questo il titolo delle breve piéce: lumaca in francese, ma anche rotonda stradale, rondò, a simboleggiare le molteplici possibilità e le tante vie che si possono imboccare. In programma anche la visita a una piccola mostra fotografica che documenta l’esperienza dei richiedenti asilo accolti nell’ambito dello SPRAR: gli incontri che hanno vissuto da quando sono in Italia, le esperienze intraprese, ma anche i momenti delle giornate in casa Amadei e Casa del Bosco.

Le iniziative che abbiamo pensato hanno come filo conduttore il tema del viaggio, – spiegano Maria Carolina Marchesi e Marzia Marchesisoprattutto nella forma del cammino, ovvero lo spostamento senza mezzi di trasporto, viaggi semplici e difficili nello stesso tempo. Nel mondo oggi ci sono 60milioni di rifugiati: una persona su 122 è un richiedente asilo o un profugo: numeri che dimostrano quanto sia necessario dare una risposta concreta a un problema globale così grande e urgente.”

Al momento sono 38 (4 donne e 34 uomini) i migranti assistiti nell’ambito del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, provenienti da Somalia, Togo, Burkina Faso, Gambia, Afghanistan e Pakistan. Tutti e 38 sono inseriti in progetti di volontariato, in base alle competenze che ognuno di loro ha sviluppato in patria (dall’operaio al cameriere, ecc). Negli ultimi 10 anni sono state 98 le persone accolte nel progetto SPRAR: di queste solo 3 non sono riuscite a inserirsi nella comunità di Bergamo, gli altri 95 sono regolari, nella maggior parte dei casi raggiunti dalle proprie famiglie, ognuno con un lavoro e una casa.

A proposito di volontariato, nell’ambito del Protocollo sottoscritto in Prefettura qualche mese or sono, sono stati 189 i migranti impegnati in città in progetti di volontariato dall’aprile 2015 ad oggi: 41 postazioni sono attive in questo momento a Bergamo, per un’ottantina di persone coinvolte. In provincia di Bergamo il numero cresce a 608 volontari nell’ultimo anno, di cui 154 postazioni attive. Le attività in cui sono stati impegnati negli ultimi mesi i richiedenti asilo vanno dalla cura del verde pubblico alla pulizia delle strade, da lavori di manutenzione su scuole ad attività in case di riposo, dalla collaborazione nell’organizzazione di eventi alla realizzazione di laboratori di musica e cucina.

Proseguono anche i progetti di formazione professionale previsti in un protocollo siglato dalla Provincia di Bergamo: da settembre 2015 ad oggi sono stati ben 260 i migranti coinvolti nei progetti di formazione nei centri ABF della bergamasca con il sostegno della Fondazione della Comunità Bergamasca. Formazione di ogni genere, dalla cucina (i corsi per cuochi sono i più frequentati) a quelli di informatica, da quelli di meccanica a quelli di falegnameria.

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