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Cultura e spettacolo

Visite all’Archivio di Stato per la Festa della Repubblica

In occasione del 70° anniversario della nascita della Repubblica Italiana, l’Archivio di Stato di Bergamo espone una selezione di documenti “Tra Referendum e Assemblea Costituente” e organizza due visite guidate alla propria sede di via Bronzetti n. 26, con visione di documenti in originale, nei giorni 1 e 3 giugno alle 11, ingresso libero.

I documenti esposti in mostra sono tratti dall’archivio storico della Prefettura di Bergamo (1860 – 1990 ca) e precisamente dall’Ufficio di Gabinetto (1945 – 2001).

L’archivio della Prefettura, conservato presso l’Archivio di Stato, è costituito da diverse serie di documenti prodotte in modo continuativo ed organico dalla Prefettura nel corso del tempo. Queste serie rappresentano i resti “scampati” più o meno casualmente ai diversi luoghi di conservazione e agli scarti attuati nei secoli scorsi. La consistenza è di circa 3000 pezzi, tra buste, registri e materiale a stampa; in particolare 823 buste sono relativi all’Ufficio di Gabinetto.
Tale Ufficio si occupava soprattutto delle pratiche cosiddette “riservate”, degli affari della segreteria del prefetto, degli affari economici, dei rapporti e delle controversie di lavoro e del controllo sugli enti locali.

I documenti in mostra sono stati scelti tenendo presente l’arco cronologico che va dai mesi antecedenti alle consultazioni elettorali fino al dopo elezioni, con la nomina dei deputati dell’Assemblea Costituente e la scelta del nuovo emblema della Repubblica.

Alla vigilia delle consultazioni, la preoccupazione principale delle autorità centrali e locali è indirizzata verso l’ordine pubblico, si temono tumulti o attentati soprattutto nelle sedi più a rischio come le carceri, i locali ed uffici pubblici, le sedi dei partiti. Di questo tenore il telegramma del 13 maggio 1946 con cui il Ministero dell’Interno Giuseppe Romita ricorda a tutti i Prefetti, in vista del referendum istituzionale, che “qualunque possa essere l’esito della libera espressione della volontà popolare”, le forze di polizia dovranno “restare serene e tranquille al loro posto ….” e li invita a convocare gli esponenti dei partiti politici affinché collaborino al mantenimento dell’ordine pubblico.

Da un riepilogo dei risultati del referendum effettuato dalla Prefettura, nei comuni della provincia la maggioranza va alla monarchia, invece la repubblica è in vantaggio nel capoluogo. Con un errore di battitura, 2 giugno 1966 invece di 2 giugno 1946, sono riportati i risultati delle elezioni dei deputati all’Assemblea Costituente con le relative percentuali di voti ottenuti dalle varie liste dei partiti politici.

Tra gli altri documenti in mostra, una lettera circolare del Provveditore agli studi di Bergamo, datata 11 giugno 1946, indirizzata a tutte le scuole di ogni ordine e grado, invita gli insegnanti a celebrare ed illustrare dovunque in ogni classe il “fausto evento” dell’avvento della Repubblica italiana, sognata ed invocata dal grande Giuseppe Mazzini, “distogliendo lo sguardo dal triste passato, per rivolgerlo…al laborioso e costruttivo avvenire”. L’esposizione si chiude con l’invito che, nell’ottobre del 1946, la Presidenza del Consiglio dei Ministri rivolge alle Amministrazioni dello Stato al fine di “cancellare” lo stemma della Monarchia dagli stampati e moduli in uso e ad apporre la dicitura “Repubblica Italiana”, in attesa del nuovo emblema che sarà recato dal Decreto Legislativo 5 maggio1948, n.535.

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