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Sanità

Dove e come mi curo? La guida ai migliori ospedali in Lombardia

Con la salute non si scherza e dove e come curarsi è una delle prime domande che si pongono i pazienti. A tal proposito, c'è un sito che vuol fare da 'primo soccorso' e aiutarci a trovare la risposta su misura alle nostre esigenze.

Con la salute non si scherza e dove e come curarsi è una delle prime domande che si pongono i pazienti.

A tal proposito, c’è un sito che vuol fare da ‘primo soccorso’ e aiutarci a trovare la risposta su misura alle nostre esigenze.

Si chiama “Dove e come mi curo” ed è una sorta di “Guida Michelin” della salute. Un portale che raccoglie tutti gli ospedali italiani e le cure erogate divise per patologie.

L’obiettivo è quello di offrire un vero e proprio “check-up” delle strutture ospedaliere. I cittadini possono così informarsi sulle strutture pubbliche e private accreditate più efficienti (attualmente sono 1373), scelte sulla base di specifici indicatori selezionati da un gruppo di esperti (sono 186 le prestazioni sanitarie disponibili sul sito e 70 gli indicatori di qualità).

Stando ai dati del portale, la Lombardia è la regione più virtuosa d’Italia. Una vera e propria cassaforte in termini di salute: qui, infatti, si trovano gli ospedali migliori per chi deve curarsi di tumore al polmone o alla mammella.

Per il tumore al seno, fiore all’occhiello è l’Istituto Oncologico Europeo (Ieo) di Milano, con 2636 ricoveri nel 2015 e un tasso molto basso di secondi interventi: ovvero 2,59 entro 120 giorni dalla prima asportazione della mammella. Seguono l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (1052 e 8,93) e l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (842 e 3,62), sempre in provincia di Milano.

Per quanto riguarda quello al polmone, in cima alla lista troviamo ancora lo Ieo: il migliore con 462 ricoveri nel 2015 e un tasso di mortalità a 30 giorni di 0,85; seguito ancora una volta dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (353 e 1,9). L’istituto di via Giacomo Venezian è però al primo posto per volume annuale di interventi chirurgici del tumore alla pelle (1806) e dell’occhio (53).

Per l’angioplastica coronaria è meglio rivolgersi al Centro Cardiologico Monzino di Milano (1870 ricoveri) oppure passare dal San Raffaele, a cavallo tra il capoluogo lombardo e Segrate (1037). In tema di by-pass aortocoronarico si distingue il Policlinico San Donato :285 interventi e un tasso di mortalità a 30 giorni dal ricovero di 2,14.

Se il problema da risolvere si chiama BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva) conviene fare affidamento al COF Lanzo Hospital Ramponio Verna di Como (tasso di mortalità a 30 giorni di 0,59); o al presidio ospedaliero di ricerca Casatenovo di Lecco (o,94).

Per la frattura collo del femore, può tornare utile l’esperienza dell’Istituto Ospedaliero Gaetano Pini di Milano (659 interventi e un tasso d’intervento entro due giorni del 29,21). Un primato che estende anche al trattamento delle fratture a tibia e perone (135 degenze e una media di cinque giorni d’attesa).

Per la cura dell’Ictus, all’avanguardia troviamo l’Ospedale Luini Confalonieri di Varese, con un tasso di mortalità a 30 giorni di 1,69 e un tasso di riammissione in ospedale a 30 giorni di 6,03: il più basso in Lombardia. Segue il Bassini di Cinisello Balsamo (5,65 e 5,2).

Per l’artroscopia del ginocchio ci si può recare all’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, forte di 1188 ricoveri e un tasso di intervento a 0,6. Un primato che conserva anche negli interventi di sostituzione del ginocchio (1873 ricoveri).

Per quanto riguarda l’installazione di impianti cocleari all’orecchio,  la più specializzata risulta la Cura San Carlo a Milano (33 ricoveri); per quelli all’orecchio medio, invece, l’Ospedale civile di Legnano (269 interventi).

Per l’intervento ai seni paranalsi (naso), si può contare sull’Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi di Varese (671 ricoveri), seguito dall’Ospedale di Manerbio di Brescia (380). Se si è di Bergamo, meglio fare un salto alla Casa di Cura Castelli di via Giuseppe Mazzini (forte di 352 ricoveri).

Per quanto riguarda il parto, al primo posto troviamo l’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano (6130 parti con tasso di cesarei di 30,3); seguito dal ‘nostro’ Papa Giovanni XXIII (forte di ben 3909 ricoveri e un tasso di parti cesarei di 16,91).

Per tutte le valutazioni e i dettagli di ogni indicatore clicca qui.

 

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