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La lettera

Ospedale: perché non posso vedere gli esami a pagamento su internet?

Un lettore perplesso su tempi di attesa per la consegna dei campioni per gli esami all'ospedale di Bergamo oltre che sulla impossibilità di leggere l'esito via internet.

Gentile redazione

da un po’ tempo non facevo gli esami di laboratorio e recandomi martedì mattina all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo ho avuto una (per me) sgradita sorpresa.

Il medico di famiglia mi aveva avvisata che, in base a nuove norme nazionali, alcuni esami (e non di poco conto, come le transaminasi GOT e GPT, a detta del mio stesso medico basilari per conoscere il buon funzionamento del fegato) non sono più “mutuabili” (insomma sono diventati a pagamento o sono mutuabili ogni tot anni invece che sempre come prima). Ok questo lo sapevo e quindi la spesa aggiuntiva al ticket (nel mio caso poco più di 100 euro) è stata di altri quasi 20 euro. Amen.

Ciò che invece mi ha lasciato indispettita è stato apprendere che gli esami a pagamento (pagamento non chiesto da me, che so, per fare più in fretta, ma a cui mi obbliga lo Stato italiano) non li potrò vedere come vedo tutti gli altri comodamente a casa mia tramite Internet (ovvero accedendo al mio profilo utente nel sito della Regione Lombardia), ma dovrò andarmeli a ritirare in ospedale oppure farmeli inviare a casa tramite posta cartacea. Una vera seccatura, anzi la beffa oltre al danno del pagamento impostomi dallo Stato.

Per altro mi viene da pensare che tutta quella sfilza di esami non saranno allora neppure presenti nel mio profilo sanitario online – accessibile al mio medico dato che io ho dato il consenso – e quindi il mio medico non li vedrà ma glieli dovrò spedire o portare io. Altra rottura, per me e per il medico.

Volevo segnalare inoltre l’anomalia dei tempi di attesa per gli esami di laboratorio.

Io ho ritirato il ticket per l’accesso alle 9.35, ho consegnato le ricette per l’accettazione dopo pochi minuti mentre invece ho dovuto aspettare per la consegna dei campioni oltre un’ora.

Poi anche per il prelievo del sangue sono bastati pochi minuti.

In effetti, osservando il locale, è chiaro che c’è una sproporzione tra gli sportelli di accettazione (che saranno una dozzina o forse più, così come le stanze per i prelievi) e i tre miseri sportelli per la consegna dei campioni (di cui ne ho visto in funzione per altro soltanto due).

Considerando poi che nella consegna dei campioni (urine e feci) spesso si verificano disguidi e incomprensioni per la raccolta, i recipienti, i tempi di raccolta e via dicendo, non sarebbe il caso di aumentare gli sportelli dedicati per evitare che si crei questo spiacevole collo di bottiglia?

Tra la gente in attesa ho sentito molte lamentale, in particolare da parte di signore incinte e persone anziane che si lagnavano di non avere delle corsie preferenziali come quelle a disposizione di invalidi e bambini.

Ma i più spazientiti erano coloro che avevano fatto la pre-accettazione nei giorni precedenti (quindi una coda precedente) pensando di evitarsi code successive e che invece ora se la facevano doppia, la coda.

Una signora pre-accettata asseriva di essere arrivata alle 8 e alle 10 ancora il suo numero non era stato chiamato per la consegna dei campioni.

Non so se la giornata particolarmente caotica sia stata dovuta al fatto che era il primo feriale dopo tre giorni di festa, ma una signora, quando ho avanzato questa ipotesi, ha scosso la testa e mi ha detto: no, no, è sempre così.

Lettera firmata

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