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Il manifesto

“SharingBergamo”, la città del futuro basata sulla condivisione

La Lista Gori alla presenza del Sindaco Giorgio Gori consegna all’Amministrazione comunale il proprio manifesto politico “#SharingBergamo, città condivisa” per la costruzione della Bergamo del futuro all’insegna del valore della condivisione.

La Lista Gori alla presenza del Sindaco Giorgio Gori consegna all’Amministrazione comunale il proprio manifesto politico “#SharingBergamo, città condivisa” per la costruzione della Bergamo del futuro all’insegna del valore della condivisione.

La grave crisi economica che ha investito il mondo occidentale nel 2008, e che ancora non accenna a risolversi, ha fatto emergere nuovi stili di vita e nuovi comportamenti di consumo, orientati al superamento della proprietà individuale. Accade così che i modelli tradizionali si trovino affiancati da forme più innovative di relazioni economiche, ad essi complementari, tra le quali si segnala la cosiddetta “sharing economy”, l’economia basata sul “libero accesso”, le cui principali caratteristiche sono la condivisione, la relazione orizzontale e la presenza di una piattaforma tecnologica.

Con questo documento – dichiara Niccolò Carretta, Consigliere comunale ed estensore del documento – tracciamo un programma di proposte e suggestioni all’attenzione del Sindaco e della Giunta che delineano un nuovo paradigma economico sociale su cui crediamo si possa fondare la Bergamo dei prossimi anni. La crisi economica degli ultimi anni e la situazione demografica del nostro Paese impongono un ripensamento di tanti servizi e del modo di concepire la vita di una città: noi crediamo che si debba valorizzare la condivisione delle risorse e delle esperienze, nell’ottica di una città più moderna, sostenibile e attrattiva”.

La città di Bergamo ha dato ampia dimostrazione della sua capacità innovativa: il nostro Comune ha infatti già adottato o è prossimo ad adottare forme di sharing economy, tra cui: BiGi (bike sharing), progetto “Adotta uno studente”, adozione del Regolamento dei beni comuni, Co working realizzato al Lazzaretto nell’ambito del progetto Cashlesscity e il Car sharing”, dichiara Maurizio Betelli, coordinatore della Lista Gori.

“L’elenco delle proposte che abbiamo studiato è articolato e delinea una visione della città a 360° – continua Carretta – e comprende l’avvio di una piattaforma di crowdfunding civico, l’adozione di software open source negli edifici comunali, la diffusione di una politica di trasparenza dei dati (open data), l’adozione sperimentale in un quartiere cittadino di sensori intelligenti applicati ai pali della luce, l’implementazione del progetto “scuole aperte” per la gestione condivisa di alcuni spazi scolastici in orario extra curriculare, l’avvio del progetto “PCiclo” per il riuso di PC dismessi, l’avvio di un last minute market cittadino o di una piattaforma di promozione degli alimenti prossimi alla scadenza, la realizzazione di un co working artigianale per giovani, l’avvio di uno spazio di incontro per associazioni e di book crossing, il coinvolgimento di ANCE per forme sperimentali di co housing e il costante coinvolgimento delle reti sociali di quartiere per l’ideazione di forme di condivisione “di prossimità” quali forme di banca del tempo, momenti d’incontro multi culturale, biblioteche condivise condominiale, incontri di social street, bacheche o piattaforme per la profilazione e condivisione di badanti e baby sitter, gruppi di acquisto condominiale”.

Conclude il capogruppo Robi Amaddeo: “Alcune delle nostre proposte necessitano ancora di un maggior riferimento normativo, ma crediamo che come lista civica sia nostro compito avere una visione di città a lungo raggio e che sia fondata su valori ritenuti da noi fondamentali, quali la condivisione, la qualità delle relazioni umane ed economiche e l’innovazione. Come primo step suggeriamo all’Amministrazione di effettuare uno screening dei soggetti pubblici e privati attualmente operanti nel contesto della sharing economy anche al di fuori del perimetro urbano e di proporre loro l’apertura di uno spazio vetrina su modello del recente spazio co hub di Milano”.

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