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Il caso

Stipendi d’oro in Cisl, bagarre Pezzotta-Petteni: “Mi aspettavo risposte, non insulti”

Gli stipendi d'oro dei dirigenti Cisl tornano a far discutere all'interno dell'organizzazione: acceso botta e risposta a tre tra i bergamaschi Savino Pezzotta, Luigi Gastoldi e Gigi Petteni.

Sul caso degli stipendi d’oro ai dirigenti alla Cisl è scoppiato il finimondo: protagonisti di un acceso scambio di battute, senza troppi complimenti, sono stati tre bergamaschi, l’attuale membro della segreteria nazionale, ed ex numero uno orobico e lombardo, Gigi Petteni, l’ex segretario generale Savino Pezzotta e l’ex segretario aggiunto della Fistel Luigi Gastoldi.

Al centro della querelle il tema della trasparenza e, soprattutto, due nuovi servizi della trasmissione di Italia 1 Le Iene incentrati sugli stipendi troppo alti dell’ex segretario Raffaele Bonanni e di quello attuale Annamaria Furlan: una questione sollevata nel 2015 dall’ex dirigente Cisl Fausto Scandola, scomparso recentemente, che aveva denunciato una netta discrepanza tra il limite massimo di 85mila euro e i 300mila e i 149mila che percepivano rispettivamente nel 2013 i due dirigenti.

All’indomani dello scandalo Gigi Petteni, allora segretario generale della Cisl lombarda, fece immediatamente pubblicare sul sito ufficiale dell’organizzazione, proprio in nome della trasparenza, i trattamenti economici di tutti i segretari, dai generali a quelli di categoria.

Agli ultimi servizi in tv Savino Pezzotta aveva replicato duramente, chiedendo al sindacato di intervenire con chiarezza e decisione, sporgendo querela qualora le notizie diffuse non corrispondessero al vero.

E su Facebook gli aveva fatto eco Luigi Gastoldi che non aveva esitato a parlare di “omertà e poca trasparenza, come se gli stipendi percepiti da alcuni dirigenti sindacali fino al 2014 fossero da nascondere. È tempo di cambiare, il segretario generale, la sua segreteria, alcuni dirigenti di categoria”.

Apriti cielo: Gigi Petteni ha invitato prima Pezzotta a fare silenzio sul passato della Cisl, domandandosi se lui o Gastoldi si fossero mai accorti di qualcosa quando erano nelle rispettive segreterie romane, e poi ha preso le difese di Annamaria Furlan.

Mi attendevo delle risposte e non degli insulti – ha concluso Pezzotta su Facebook, commentando le parole di Petteni – Credo che chi mi ha conosciuto sappia come mi sono comportato. L’unico rammarico è di aver sostenuto certe persone. Da iscritto ho solo invocato la verità per il bene della Cisl, mentre predomina la logica ‘deve passa a nuttata’”.

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